ANCONA – I negozianti di Corso Garibaldi tornano a protestare e puntano il dito sugli arredi che mancano e sulle bancarelle che prima si trovavano in Corso Mazzini e che ormai da mesi hanno traslocato sul Garibaldi per consentire il regolare svolgimento del cantiere al Mercato delle Erbe.
Si trincerano dietro l’anonimato, ma noi di CentroPagina.it li abbiamo incontrati. Sono in tre a parlare, ma sostengono di rappresentare buona parte degli esercenti del centro, in particolare coloro i quali lavorano nei locali davanti cui ci sono gli stand dei bancarellari.
L’amministrazione comunale – spostando gli ambulanti su Corso Garibaldi – ha optato per una soluzione temporanea. L’ordinanza viene di volta in volta prorogata proprio per testare la situazione. Ma questa continua ad essere – secondo i negozianti – una soluzione «poco confacente per noi», dicono.
«Serve anzitutto ridare vita a questa via dello shopping che è ormai spoglia da troppo tempo. E poi smantellare gli ambulanti nel tratto compreso tra piazza Roma e via Castelfidardo. Hanno tolto i fiori, le panchine, non c’è più un cestino – riflette un’esercente storica di Ancona che chiede l’anonimato – Ma può mai essere ridotto così un capoluogo di regione? Poi ci credo che parlano di Pesaro come capoluogo di regione».
E ancora: «Per quanto riguarda gli ambulanti, io non ho nulla contro di loro – dice lei, affiancata da altri due colleghi – ma questa è l’unica città italiana a vantare un centro così bello e degli ambulanti nella stessa via dello shopping. È assurdo».
«Ultimamente – le fa eco la collega di un altro esercizio che opta pure lei per l’anonimato – tra di noi vige l’omertà. C’è paura di esporsi per eventuali ritorsioni. Pensate che il 17 maggio, noi commercianti volevamo riunirci per parlare dei bancarellari e cercare una soluzione per farli spostare. Ebbene, alla riunione c’era solo una persona. Tutti gli altri hanno addotto i più disparati motivi. Perché?», si chiede la signora.
Stando a quanto trapela, si rileverebbe persino un calo delle vendite: «O le bancarelle le mettono in una piazza (che può essere piazza Cavour, piazza Roma o piazza Pertini), com’è giusto che sia perché i mercati si fanno nelle piazze, o noi chiudiamo i nostri negozi e ci mettiamo a vendere la merche insieme ai bancarellari», tuonano.
«Qui paghiamo 4mila euro al mese di affitto e nei nostri locali non entra più nessuno, perché la gente si ferma nelle bancarelle dove vendono prodotti a prezzi inferiori. Siamo l’unica città d’Italia ad avere degli ambulanti lungo una prestigiosa via dello shopping» – ribadiscono a più riprese.
Una situazione, questa, che – secondo quanto riportano gli operatori commerciali in pianta stabile in Corso Garibaldi – sarebbe ben cognita dal Comune. Le decisioni sugli ambulanti sono infatti vagliate dall’assessore comunale alle attività economiche, Angelo Eliantonio, che tempo fa – d’intesa con chi in centro ci lavora – aveva deciso per un trasferimento temporaneo (previa proroga di mese in mese, ndr) degli ambulanti da Corso Mazzini a Corso Garibaldi.
«Noi all’assessore gliel’abbiamo detto di ascoltarci, ma lui ha risposto che non può accontentare tutti. Sono rimasta allibita da questa sua risposta. Mica siamo all’asilo» – si rammarica la donna. «Non sappiamo più come fare. Già con la crisi è dura andare avanti, adesso pure questa tegola. Non è solo una questione di visibilità, con le nostre vetrine che sono coperte dagli stand, ma anche un fatto di clientela e di sicurezza. L’ambulanza, l’altro giorno, nonostante i banchetti siano su un lato, non riusciva a passare. Fate qualcosa», implorano. I bancarellari, per il momento, resteranno sul Corso principale fino al 30 giugno. Cosa accadrà dopo?