ANCONA – Seicentocinquantaquattro persone controllate, 223 cittadini extracomunitari identificati, 209 i veicoli ispezionati e 12 i locali passati al vaglio nei controlli effettuati dalle pattuglie della Polizia tra Ancona e il litorale, nel week end appena passato. Tra gli interventi quello di domenica, 21 maggio, nella mattinata. In zona Archi, due donne, infatti si spintonavano urlandosi improperi e minacce. Una di esse, la più robusta e più anziana, afferrava l’altra per un braccio tentando di trascinarla a terra.
Immediatamente gli agenti sono intervenuti. Il litigio tra le due, entrambe provenienti dall’est, una di 47 anni, residente nel capoluogo, regolare sul territorio nazionale, l’altra classe 1961, con regolare permesso di soggiorno, era nato per un posto da “badante”.
Accompagnate negli Uffici della Questura, dopo le formalità di rito le cittadine extracomunitarie venivano entrambe ammonite e la donna autrice dell’aggressione denunciata alla competente autorità giudiziaria.
Ieri pomeriggio, poi, una chiamata al 113 della Questura faceva convogliare una pattuglia della Squadra Volante nella zona commerciale del capoluogo ove era stato segnalato un giovane che aveva fatto scattare l’allarme dell’antitaccheggio all’interno di un negozio di abbigliamento. Il ragazzo, 20 anni, cittadino extracomunitario originario del Camerun, regolare sul territorio nazionale, entrava nell’esercizio commerciale indossando un abito elegante e portando, piegato sul braccio destro un soprabito. Infatti l’elegante cliente entrava, visionava alcuni capi sportivi, appoggiando l’impermeabile su altri vestiti esposti e poi, armeggiando con lo stesso, si allontanava senza alcun acquisto.
Nel momento di oltrepassare le casse, i sistemi sonori e luminosi dell’antitaccheggio si mettevano in funzione. Di fronte alle richieste degli agenti delle Volanti intervenuti, il 20enne si mostrava infastidito, mostrando di non aver alcun prodotto tra le mani e indosso. A tradirlo le maniche del soprabito nero che erano state utilizzate come sacche e risultavano piene di vestiti trafugati, ancora assicurati alle placche antitaccheggio: pantaloncini e calzini di una nota marca sportiva e una maglia, per un valore complessivo di centinaia di euro. Dopo le formalità di rito veniva denunciato per il reato di furto aggravato.