ANCONA – L’assessore Paolo Manarini è stato «assolto» dalla Corte dei Conti che ha chiuso il procedimento a suo carico con l’archiviazione: non c’è stato danno erariale, dunque, in merito alla vicenda che lo vede tuttora coinvolto, e l’assessore Manarini non dovrà risarcire il Comune. Resta in piedi, naturalmente, il procedimento nato dall’indagine della Procura, per cui è stata già fissata l’udienza preliminare per il prossimo 8 marzo davanti al gup Carlo Masini. «Questa circostanza attestata dall’autorità della Corte dei Conti è sicuramente importante per la persona, l’assessore Manarini – ha illustrato ieri la sindaca Valeria Mancinelli – ed è una notizia importante e buona per la città, perché c’è la certezza che nessuno degli amministratori ha provocato il benché minimo danno, tantomeno l’assessore. La Corte dei Conti ha dunque emesso un provvedimento formale che archivia il procedimento con l’affermazione che, in relazione a questo specifico fatto, non c’è stato alcun danno nei confronti del Comune. Se la Corte dei Conti avesse ritenuto che ci fosse stato un ruolo o una responsabilità, infatti, l’amministrazione avrebbe dovuto agire per il recupero. Ci premeva comunicarlo in modo chiaro e corretto proprio per evitare che potessero insorgere fraintendimenti o equivoci».
Quanto all’inchiesta, il secondo filone di «Ghost Jobs», il pm Ruggiero Dicuonzo e il procuratore aggiunto Valentina D’Agostino, che hanno coordinato le indagini della polizia, contestano all’assessore Manarini un falso in atto pubblico: l’assessore, infatti, sostiene l’accusa, avrebbe dato ordine al geometra Bonci e all’ingegnere Ronconi, di retrodatare la data di inizio lavori – 15 dicembre 2018 anziché 15 gennaio 2019 – di una piantumazione di alberi nella zona dei laghetti del Passetto, lavori per l’importo complessivo di 55mila euro affidati e completati, poi dalla ditta agricola di Franco Scalzi di Tolentino. Relativamente a questo, dunque, la Corte dei Conti, come affermato dalla sindaca Mancinelli, ha chiarito che non c’è stato alcun danno erariale nei confronti del Comune, elemento che potrebbe pesare in favore dell’assessore Paolo Manarini all’udienza preliminare del prossimo 8 marzo.