ANCONA – Stessa piazza, stessa ora. Dopo la manifestazione spontanea della scorsa settimana con più di un migliaio di persone che si erano riversate in corteo lungo le vie del centro storico di Ancona per opporsi all’ultimo decreto del governo Draghi, nel capoluogo un gruppo di oltre 300 persone si è ritrovato in Piazza Cavour nel pomeriggio di ieri – 31 luglio – per esprimere il proprio dissenso contro l’obbligo del green pass per alcune attività, previsto a partire dal 6 agosto.
Anche questa volta la manifestazione ha preso forma con il tam tam su Facebook e Telegram, ma visto che non era stata autorizzata dalla Questura di Ancona (perché l’autorizzazione non era stata richiesta), solo un limitato gruppo di persone, dopo aver manifestato striscioni alla mano ai piedi della statua di Cavour, si è spinto fino al teatro delle Muse e sotto il palazzo della Rai dove erano schierati i poliziotti della Questura di Ancona. Non si sono tenute dunque né la fiaccolata né il corteo, come invece inizialmente previsto.
Alcuni attivisti del “Movimento nazionale no green pass”, questo il nome che alcuni di loro hanno coniato sui social, hanno già annunciato che potrebbero andare avanti ad oltranza, ogni sabato, nelle principali piazze italiane, fino all’abolizione del green pass.
Una iniziativa che oltre alle Marche, oggi si è tenuta in contemporanea anche in Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto, con inizio sempre alla stessa ora, le 17,30.
Questa volta nella nostra regione, oltre ad Ancona e Pesaro, i manifestanti si sono radunati anche a Macerata e Ascoli Piceno. Il loro motto «difendiamo la Costituzione». La protesta dei contrari al Green pass, che ha attratto anche diversi curiosi, si è svolta pacificamente per concludersi poco dopo le 21:30. Tra i manifestanti anche Enzo Palladino, sindacalista e segretario generale Laisa, Lavoratori indipendenti della salute, infermiere.
La Polizia davanti al palazzo della Rai Un gruppo di persone davanti alle Muse
Tra gli striscioni apparsi durante la manifestazione, uno era dedicato a Giuseppe De Donno, l’ex primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova, padre della terapia anti Covid con il plasma iperimmune, trovato morto nei giorni scorsi.