ANCONA – Segnatevi questi numeri: 90 e 4mila. Novanta è l’età di Italia Melli; 4mila sono i metri di altezza da cui si lancia con il paracadute. «E pensi che mi hanno addirittura rubato mille metri – fa notare – perché l’aereo era piccolino e non poteva salire di quota». In casa (abita al Piano), fa tutto lei, da sola. Nessun aiuto, altro che badante.
Italia, nata il 22 giugno 1933 a Castelplanio, ha vissuto prima a Moie di Maiolati e poi a Senigallia. Quindi, è arrivata ad Ancona. Era il lontano 1950: «La città è cambiata molto nel tempo, ma io quasi non me ne sono accorta. Certo, prima, nella zona del porto, c’erano tante casette che la guerra ha successivamente distrutto». Qualche giorno fa, la signora Melli è andata a Roma, negli studi Rai di ˊItalia Sìˊ, la trasmissione condotta da Marco Liorni. «Ci sono andata in treno, da sola. Sono partita alle 8 da Ancona e sono tornata alle 22.30».
Chiamiamo al telefono Italia, che risponde dopo qualche secondo: «Ah, per l’intervista? Va bene, ma ora non posso, sto giocando a carte. Richiami pure domani, quando vuole. Magari, mi mandi un messaggio su Whatsapp». Definirla arzilla è riduttivo. Nonna Italia è la 90enne più famosa di Ancona. Ha persino Whatsapp, ma Facebook non le piace: «Mi sono rifiutata, perché è la comare della televisione».
«Era il 2001 quando ho iniziato a lanciarmi con il paracadute. Allora, avevo 68 anni – ricorda – Quest’anno, ho fatto il mio quarto lancio e ne ho 90. Sin da quando ero giovane, il paracadutismo mi ha sempre attirato e interessato. Avrei voluto fare il corso di paracadutismo, ma allora non avevo soldi e ho rinunciato. Poi mi sono decisa ed eccomi qua».
«La prima volta? A Piane di Montegiorgio, con un’amica. Nessuno sapeva niente, neppure mio figlio. Quando gliel’ho detto è arrivato da Latina, dove vive, per lanciarsi anche lui con i miei nipoti. Erano 3mila metri, ma poi sono salita a 4mila».
Di paura, Italia, proprio non ne ha. «È favoloso – dice – Ti senti libera, felice, padrone del mondo, finalmente apprezzi e rispetti gli uccelli, padroni dell’aria. Ma le parole non sono sufficienti a rendere giustizia a quanto si prova. Quando voli, vedi il mare, le case, la spiaggia, la campagna. È una sensazione particolare, bisogna viverla. Io l’ho vissuta ben quattro volte e mi è piaciuta un bel po’, come si dice ad Ancona».
Il prossimo obiettivo, sottolinea, è lanciarsi nel vuoto a 100 anni: «Se c’arrivo (ride, ndr). Io ce la metterò tutta. Vede, la vita si è modificata, nessuno più dimostra l’età che ha». Quale sia il segreto per arrivare così a 90 anni? «Vivere la vita e non lasciarsi andare. Molti anziani, magari dopo la pensione, si lasciano andare e non hanno più emozioni né interessi – riflette la signora – Invece, per esempio, il fatto che lei mi abbia chiamato e che i giornalisti si interessino a me, beh, mi fa sentire viva. Mi avete rimesso nella carreggiata della vita».
Ora Italia sta scrivendo un libro, le sue memorie. Ma prima ecco un volo con l’aliante, l’aereo senza motore che segue le correnti ascensionali. È nel ’53 che la 90enne ha iniziato a scoprire lo sport. Il marito Attilio l’ha portata in montagna e lei se n’è innamorata: «Ho avuto un tumore ai polmoni, prima fumavo. Ma poi ho detto ˊO le sigarette o la montagnaˊ. E ho scelto la montagna».
Dice sì all’amicizia e alle favole: «Ho tanti amici – fa una pausa e precisa – Amici, non conoscenti. È fondamentale l’amicizia. Mia nipote mi ha chiesto perché ne avessi tanti. Ho risposto che gli amici sono il sale della vita. A breve, andrò in Cornovaglia, da Re Artù (sorride, ndr). Adoro le favole, insegnano ad amare e a rispettare il prossimo». Una vita passata da attivista tra le fila del Partito socialista (Psi): «Eravamo io e mio marito, entrambi tesserati. Non ho mai avuto un buon rapporto con il Comune. Né con questa amministrazione né con la precedente. Fatico a legarmi ad un partito che non sia il Psi».
Ha fatto di tutto, Italia: arrampicate, scalate, trekking, rafting e chi più ne ha più ne metta: «Mi manca solo lo sci alpinismo, ma quello sarà per la prossima campata. Sa, via via che il tempo passa il fiato diminuisce». Ma forse è solo una sensazione, dato che Italia, alla veneranda età di 90 anni, guida ancora: «Volevano togliermi la patente in autostrada. Dicevano fosse pericoloso che guidassi là. ˊMa se è la strada più facile da percorrere? È tutta drittaˊ, ho risposto. E me l’hanno rinnovata. Così posso andare al circolo, in centro, a giocare a carte».