ANCONA – Ancora più pericolose delle droghe ‘classiche’ per gli effetti devastanti che possono avere sull’organismo, le Nps, nuove sostanze psicoattive, sono sempre più diffuse. Ad Ancona, presso l’Università Politecnica delle Marche, dal 2018 è attivo un laboratorio di riferimento nazionale per l’analisi delle nuove droghe nato nell’ambito del progetto nazionale ‘Implementazione dell’identificazione e studio degli effetti delle Nps’ di cui Univpm si era aggiudicata il bando da oltre 6milioni di euro come Dipartimento universitario di eccellenza.
Nella struttura operano 25 persone e sono presenti macchinari d’avanguardia. Il laboratorio è specializzato nella cosiddetta ‘droga dello stupro’ e nei nuovi trend di abuso, ed esegue analisi sia a seguito di intossicazioni acute da droghe sia post mortem in convenzione con le Procure delle Marche.
Cosa sono le sostanze psicoattive? Si tratta di droghe chimiche (sintetiche) che ‘mimano’ l’effetto delle sostanze stupefacenti classiche e non sono presenti nelle tabelle in cui devono essere elencate tutte le molecole con effetto psicoattivo, incluse quelle medicinali. Il compito del laboratorio dell’Univpm è proprio quello di individuare queste nuove droghe presenti nel commercio clandestino per poi inserirle nelle tabelle internazionali e nazionali sugli stupefacenti; infatti, finché non sono in questi elenchi non possono essere considerate illegali.
Il professor Raffaele Giorgetti, direttore della Medicina Legale dell’Università Politecnica delle Marche, spiega che il laboratorio è nato con l’obiettivo di contrastare la diffusione delle nuove droghe, «un lavoro che ha avuto dei risvolti importanti» tanto che è divenuto «organo tecnico dello Snap, il sistema nazionale di allerta precoce sulle nuove sostanze psicoattive, gestito dal Dipartimento delle politiche antidroga. Con l’attività analitica copriamo il panorama nazionale insieme all’Università La Sapienza».
Il direttore del laboratorio Francesco Busardo’, professore ordinario di Medicina Legale e Tossicologia, spiega «siamo specializzati nella droga dello stupro, specie nel GHB (sostanza in polvere) e nel GBL (sostanza liquida). Quest’ultima sostanza, il GBL, essendo liquida e incolore può essere facilmente addizionata ad un cocktail, provocando nella vittima l’incapacità di reagire e una amnesia anterograda, ovvero l’incapacità di ricordare che cosa è successo». Una sostanza che normalmente viene rilevata nelle analisi del sangue e delle urine solo fino a poche ore dopo l’assunzione per cui quando la vittima si reca in pronto soccorso a distanza di diverse ore o di giorni non si trova alcuna traccia.
Il laboratorio dell’Univpm ha messo a punto un approccio innovativo che permette di rilevare la droga dello stupro, anche a distanza di 1-2 mesi nel capello. Solo nel 2023 sono oltre 3.500 i campioni analizzati, ma secondo il professor Busardo’ «il consumo delle nuove sostanze psicoattive è significativamente sottostimato. Si stima che sia un mercato che incide per circa il 10%», ma il dato rappresenta sicuramente solo la punta dell’iceberg rispetto ad un fenomeno ben più diffuso dal momento che la maggior parte dei laboratori non esegue analisi per le Nps, ma solamente per le sostanze stupefacenti classiche.
Tra le nuove sostanze psicoattive più diffuse in Italia ci sono i cannabinoidi sintetici, i catinoni sintetici e gli oppioidi sintetici, le fenetilammine, gli analoghi della ketamina, le piperazine e le triptamine. Se con la pandemia si era ridotto lo spaccio per l’impossibilità di effettuare spostamenti successivamente il mercato ha ripreso quota. Nelle ultime settimane sono giunti all’attenzione del laboratorio alcuni decessi per nitazene, un oppiaceo sintetico, «avvenuti nel civitanovese pochi mesi fa», ma il laboratorio Univpm analizza anche le sostanze sequestrate dalle forze dell’ordine.
Quello delle Nps è un fenomeno sempre più diffuso e preoccupante. «Negli Stati Uniti il problema è esploso – spiega il professor Giorgetti – e nell’ultimo anno si sono registrati 110mila morti legati prevalentemente alle modifiche sintetiche al fentanile un oppiaceo, usato anche in sala operatoria». Bastano tre soli granellini grandi come quelli dello zucchero per scatenare una forte dipendenza, spiega Giorgetti. Uno spaccio fiorente e redditizio quello delle nuove sostanze psicoattive che sta avvenendo negli Usa dove «ha causato due volte i morti della guerra del Vietnam».