ANCONA – Solo una chiamata su due delle 526mila giunte al 30 giugno 2021 alla Centrale Unica di Risposta Marche-Umbria del Nue, Numero di emergenza Unico Europeo, sono state inoltrate alle centrali operative di secondo livello per la gestione dell’emergenza, e dunque al 118 per i soccorsi sanitari, alle forze dell’ordine per le emergenze di pubblica sicurezza, ai vigili del fuoco per i soccorsi tecnici urgenti e alla capitaneria di porto per i soccorsi in mare.
Sono i dati illustrati questa mattina nella sede di Ancona della Cur (Centrale Unica di risposta) in via Sanzio, nel corso dell’Open Day, nel quale è stato delineato un report a sette mesi dall’attivazione della centrale, “accesa” il 10 dicembre scorso, inizialmente partendo dai distretti telefonici di Ancona per poi arrivare il 30 marzo 2021 a coprire tutto il territorio regionale.
Un servizio importantissimo che copre un bacino di utenza di oltre 2milioni e 300mila abitanti tra Marche e Umbria e che conta una centrale di Disaster Recovery, per il vicariamento delle chiamate in caso di guasti, con base in Toscana. Gli operatori della centrale filtrano le chiamate in arrivo al 112, le geolocalizzano, per inviare i soccorsi in maniera più tempestiva possibile, e le smistano alle centrali di secondo livello (118, 113, 112, 115) per l’attivazione dei soccorsi e degli interventi necessari al caso.
Ma solo una su due di queste chiamate vengono inoltrate per la “presa in carico”, le altre sono improprie, ovvero non sono chiamate legate ad emergenze. E in questo novero rientrano anche numerose chiamate inviate per errore o per una semplice richiesta di informazione, come ad esempio durante la fase pandemica, che ha visto arrivare alla centrale la “bellezza” di 15mila chiamate per ottenere risposte e rassicurazioni.
Numeri che però, “intralciano” il lavoro dei soccorritori togliendo tempo alle vere emergenze. Numerose poi le chiamate effettuate per errore, molte delle quali vengono avviate dai bambini, specie di età inferiore ai 6 anni. Di queste ne arrivano almeno una ventina al giorno ci spiega Andrea Fazi, responsabile della centrale operativa 112 Nue Marche-Umbria.
«Molti bambini vengono lasciati giocare con il tablet, non pensando che anche se questo dispositivo non ha la sim, può comunque inviare una chiamata di emergenza all’112 – spiega Fazi – : se da una parte è una grande possibilità, dall’altra è anche un problema. Spesso i bambini giocano con il servizio di emergenza e gli operatori si trovano a dover compiere lo sforzo di capire se si tratta di un gioco o di una emergenza». Fortunatamente la professionalità e la competenza degli operatori consente di arrivare sempre a discriminare fra le due situazioni.
Proprio fra questi numeri non mancano i casi emblematici, come quello di un bambino che aveva effettuato chiamate ripetute alla centrale operativa e che poi, alle verifiche successive, è emerso che veniva lasciato da solo in casa dai genitori. Una situazione che ha fatto scattare ulteriori accertamenti.
La media delle chiamate che arrivano alla centrale è di circa 4mila-4.200 al giorno, con un progressivo aumento che è stato registrato dal momento in cui c’è stato un allentamento delle misure restrittive dopo il recente lockdown. L’obiettivo della centrale è quello di tagliare i tempi di risposta così da garantire una gestione rapida dei soccorsi e degli interventi e la tempistica di risposta nel Nue Marche-Umbria avviene entro 5 secondi, ovvero dopo il primo squillo.
Tutte le chiamate vengono geolocalizzate con la tecnologia delle celle, quelle che arrivano dalle utenze fisse hanno già un indirizzo e un civico, poi ci sono quelle fatte con l’App Where Are U che consente di geolocalizzarle in maniera molto raffinata se effettuate dall’App, un fattore estremamente utile in caso di soccorsi in aree impervie. Il direttore della centrale Maurizio Ferretti ha annunciato che a breve entrerà nel circuito Nue anche il numero che risponde ai centralini della guardia di finanza ed ha fornito il numero degli operatori in servizio, complessivamente 44, di cui 9 referenti per turno per 100 metri quadrati di sala operativa e due sale Ced. Sono 22 le postazioni per gli operatori, 12 delle quali ad Ancona sono commutabili in supporto remoto su Firenze, mentre in Toscana, nella centrale gemella sono 16 quelle commutabili su Ancona.
Nel corso dei mesi sono state implementate le cartografie per garantire un soccorso efficiente, fra queste una attenzione particolare è stata rivolta alle Sae, strutture abitative emergenziali, dal momento che non disponevano di indirizzo né numero civico. Inoltre è stato terminato il censimento degli stabilimenti balneari, oltre 900, che costellano la costa marchigiana dal nord al sud, le aree portuali e aeroportuali, mentre sono in via di censimento le colonnine Sos presenti in autostrada e le stazioni sciistiche.
Delle chiamate inoltrate nelle Marche alle centrali operative di secondo livello (118, carabinieri, polizia, capitaneria di porto), una metà (125.250) sono arrivate per soccorso sanitario, 26.128 per i vigili del fuoco, 118.066 per interventi di ordine pubblico e sicurezza, 423 per soccorso in mare.