ANCONA – «Per il momento non sono stati segnalati dei casi, tuttavia è necessaria una grande precauzione, perché anche all’inizio del 2020 era stato sottovalutato il pericolo del covid-19». Così l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini sulla variante Omicron (cosiddetta Sudafricana) che sta tenendo il mondo con il fiato sospeso. Parlando con i giornalisti a margine della seduta odierna del consiglio regionale, l’assessore ha posto l’accento sull’importanza del rispetto delle misure anti-Covid, ed ha raccomandato «di indossare le mascherine Ffp2», specie quando fra le persone non è possibile mantenere il distanziamento previsto dalle norme.
Insomma livello di attenzione massima anche nelle Marche, con il Laboratorio di Virologia di Torrette impegnato nel sequenziamento del virus alla ricerca anche della variante Omicron, definita preoccupante dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità). Sulla possibilità di un’eventuale ordinanza per introdurre l’obbligatorietà delle mascherine all’aperto, una misura che alcuni sindaci hanno già annunciato di voler adottare per contrastare la circolazione del virus, che nelle Marche vede l’incidenza aver sfondato quota 170 casi su 100mila abitanti, Saltamartini ha affermato: «Con il presidente Acquaroli la scorsa settimana abbiamo valutato questa possibilità» e «stiamo verificando caso per caso», ma per il momento il provvedimento non è stato assunto.
Facendo un’analisi delle iniziative prese a livello internazionale ha spiegato che «secondo le autorità internazionali, che hanno bloccato tutti i voli dal Sudafrica, l’eventuale possibilità che questa variante sia più capace di espandersi della variante Delta potrebbe costituire un grosso problema» e che in Israele «hanno prefigurato un afflusso notevole di persone nelle strutture ospedaliere per la nuova variante». Insomma ci sono «diversi campanelli che non bisogna sottovalutare».
Sentito sul rischio zona gialla per le Marche afferma «per il momento ancora non c’è. Gli indici sono sotto controllo, anche se il numero di positivi nella nostra regione ci vede in settimana posizione a livello nazionale». L’assessore ha posto l’accento sull’importanza di sottoporsi alla terza dose per la quale ha invitato i cittadini «a prenotarsi». «Abbiamo bisogno di tutto il personale sanitario e medico per curare le altre patologie» e quindi non «possiamo rallentare l’attività clinica per aumentare il personale nei centri di vaccinazione. Se ci saranno tante persone che si prenoteranno saremo in grado di organizzare gli hub vaccinali secondo le esigenze».
Inoltre ha ricordato che nella nostra regione ci sono «oltre 300mila persone hanno ricevuto la seconda dose» più di 5 mesi fa, «quindi il numero delle persone che devono essere vaccinate con la terza dose è piuttosto rilevante, mentre le prenotazioni sono pochissime». Nei giorni scorsi si erano create delle file di persone nei punti vaccinali di popolazione che chiedevano la somministrazione della terza dose senza però essere prenotate, una situazione che mette in difficoltà sul fronte della programmazione.
«Il problema delle code di persone che non erano prenotate, ha creato moltissimi problemi» e adesso «dovremo fare un doppio lavoro di ricerca per disdire le prenotazioni presso il sistema Poste: neppure dalla parrucchiera o dal barbiere si va senza prenotazione, occorre assolutamente che ci si prenoti per utilizzare al meglio le risorse che servono a curare i pazienti oncologici, cardiopatici e tutte le altre malattie per le quali si può morire».
L’assessore ha poi rivolto un appello ai sindaci «a metterci a disposizione le strutture necessarie per le vaccinazioni: in molte città i centri non sono adeguati, ci sono dei problemi di traffico, di circolazione e le persone sono costrette ad aspettare all’aperto: siamo in uno stato di emergenza, è vero che le palestre servono per le attività sportive, ma è necessario avere una cooperazione istituzionale che porti ad individuare le migliori strutture capaci di garantire la vaccinazione di massa in ambienti coperti e con il riscaldamento, visto che questa mattina è scesa una leggera coltre di neve sui monti della nostra regione».
L’introduzione del Super Green pass secondo Saltamartini non ha inciso molto sulle prenotazioni per la vaccinazione, quanto sull’afflusso delle persone ai centri vaccinali: «C’è stato un aumento non tanto delle prenotazioni – afferma – ma dell’accesso nei punti vaccinali. Ieri ci sono state lunghissime file con moltissime proteste da parte delle persone che erano in coda: mi sono permesso di dire che i punti hub non sono pizzerie dove si può accedere e si può aspettare, occorre organizzare e programmare».