ANCONA – Centri sociali delle Marche di nuovo sul piede di guerra. In vista della mobilitazione in programma per sabato 27 marzo alle 16, quando manifesteranno a Piazza Roma ad Ancona, ieri hanno “preparato” il terreno con nuove iniziative comunicative che si sono svolte in 8 città: Ancona, Civitanova, Fano, Senigallia, Jesi, Fabriano, Macerata e Porto San Giorgio.
Al centro dei sit-in, la gestione dell’emergenza sanitaria operata dalla Giunta regionale e sotto i riflettori le richieste di «una sanità territoriale, di prossimità e pubblica» e quella di una campagna vaccinale «seria ed efficace».
I centri sociali puntano il dito contro il balletto dei dati relativi alle dosi somministrate che ha infuocato la polemica politica dei giorni scorsi, e sui tempi di attesa dei pazienti covid davanti al Pronto Soccorso di Torrette per «la mancanza di posti letto».
«La Regione Marche è tra le prime regioni italiane per posti letto occupati nelle terapie intensive e numero dei ricoveri nei reparti covid – lamentano – e tra le ultime per numero di dosi di vaccino somministrate. Quartultima in Italia per i vaccini somministrati agli over ottanta».
Poi pongono l’accento sui «ritardi nei bandi di concorso Asur e l’assenza di borse di specializzazione» sull’«aumento del finanziamento pubblico alla sanità privata» e sul fatto che la regione è «ultima in Italia per il numero di anestesisti per ogni posto letto in terapia intensiva. Davanti a questo scenario critico non si può rimanere in silenzio. Bisogna evidenziare le gravi colpe istituzionali e imporre un immediato cambio di passo».