ANCONA – Italia in zona rossa e arancione per tutto il mese con gli unici allentamenti concessi solo in base ai dati delle vaccinazioni. Sono i punti cardine del nuovo decreto approvato ieri 31 marzo dal Consiglio dei ministri, che resterà in vigore dal 7 al 30 aprile e che introduce anche l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari.
NO ZONE GIALLE
Per tutto il mese di aprile nel Paese non ci saranno zone gialle, ma nel caso in cui una regione ne avesse i numeri il governo potrà valutare eventuali riaperture a zone, a patto che la regione sia in regola con le vaccinazioni specie delle persone anziane e fragili. Un allentamento che consentirebbe la riapertura di bar e ristoranti a pranzo con servizio al banco o al tavolo, ma solo nelle regioni, comuni e province con i numeri da zona gialla.
SPOSTAMENTI
In sostanza il nuovo decreto legge proroga fino al 30 aprile le misure previste dal precedente decreto (2 marzo) con lo stop allo spostamento fra regioni. Si potrà uscire dalla propria regione solo per ragioni di lavoro, salute e necessità, da comprovare sull’autocertificazione. Tra le motivazioni ammesse nelle condizioni di necessità c’è quella di spostarsi per prestare assistenza a un parente malato e non autosufficiente, ma a muoversi potrà essere solo per la persona che deve occuparsene. Sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
Le visite a parenti e amici sono concesse solo nelle zone che si trovano in zona arancione e solo nell’ambito del confine comunale, dalle 5 alle 22: a spostarsi potranno essere solo due persone più minori di 14 anni e persone con disabilità o non autosufficienti conviventi. Visite vietate nei territori in zona rossa.
SECONDE CASE
Il nuovo decreto conferma la possibilità di rientrare nelle seconde case anche quando sono in zona rossa, ma i presidenti di regione e i sindaci potranno porre limitazioni con ordinanze restrittive. Nella seconda abitazione possono andare solo le persone conviventi e se questa è disabitata. Inoltre si tratta di uno spostamento consentito solo a chi può dimostrare di essere proprietario o affittuario della casa da prima del 14 gennaio 2021.
SCUOLA
Dal 7 aprile gli studenti delle zone rosse tornano sui banchi, ma potranno riprendere le lezioni in presenza solo gli alunni fino alla prima media (scuola dell’infanzia, scuola primaria e primo anno della scuola secondaria di primo grado). Dalla seconda media in su le lezioni saranno a distanza.
Nelle zone gialle e arancioni le attività scolastiche per il secondo e terzo anno della scuola secondaria di primo grado si svolgeranno in presenza, mentre per le secondarie di secondo grado sarà garantita l’attività didattica in presenza ad almeno il 50%, fino al massimo del 75%. Governatori e sindaci non potranno chiudere le scuole, tranne nei casi in cui un territorio sia interessato da una variante del virus che faccia salire la curva.
OBBLIGO DI VACCINAZIONE
Introdotto l’obbligo di vaccinazione per i sanitari che riguarderà gli operatori che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private, in farmacie, parafarmacie e studi professionali. Il lavoratore che rifiuterà di vaccinarsi potrà essere adibito, quando possibile, ad altre mansioni che non comportino il rischio di diffusione del contagio, diversamente la retribuzione non sarà dovuta. Una disposizione che riguarda anche i professionisti della sanità autonomi. Le regioni dovranno consegnare gli elenchi dei nominativi dei sanitari che non si sono sottoposti alla vaccinazione.
SCUDO PENALE
Il decreto inoltre introduce l’esclusione di punibilità per le lesioni o il decesso di pazienti in seguito alla somministrazione del vaccino per i sanitari che eseguono le iniezioni quando hanno agito seguendo le corrette procedure previste in base alle indicazioni del ministero e del foglietto illustrativo.