ANCONA – I lavori dello stadio Dorico stanno per essere completati, la giunta comunale sta per approvare la variazione al progetto che prevede il quinto campo da tennis, più quello da padel, ma il Partito Democratico alza la voce nel segno del dissenso nei confronti di un progetto che è stato modificato in corso d’opera proprio per far posto a un campo da tennis in più, scoperto e in terra rossa, che però sarà realizzato dall’associazione Tennis Riviera del Conero.
Una decisione che va a vantaggio di un’associazione sportiva e che lascia interdetto il gruppo Pd di Ancona che con una sua nota parte da una considerazione fatta nei mesi scorsi dall’attuale allenatore dell’Ancona, Massimo Gadda, che in quello stadio ci aveva giocato da capitano, oltre trent’anni fa, sullo stato dell’impianto.
Una situazione che era stata descritta nei mesi scorsi anche da CentroPagina: «Sì, signor Gadda – scrive il Pd –, il Dorico è un cumulo di macerie da oltre quindici mesi e cioè da quando l’amministrazione Silvetti ha deciso di fermare i lavori programmati per fare una variazione sostanziale del progetto, riducendo drasticamente la piazzetta aperta alla cittadinanza, alla quale si doveva accedere dal portale monumentale restaurato, per realizzare un campo da tennis in più. Inizialmente, la prima ragione addotta in commissione dall’assessore competente, per motivare la sospensione dei lavori e la modifica del progetto, è stata che la costruzione della struttura prevista per il bar, a disposizione sia del circolo tennis che dalla cittadinanza, era troppo brutta in quanto rotonda e di un brutto colore. Successivamente, abbiamo appreso che in realtà la variazione del progetto mirava a realizzare in quell’area un ulteriore campo da tennis, quindi un quinto campo a disposizione del circolo (più quello da padel, ndr). Per questo motivo, l’area della piazzetta sarà ridotta e il bar, più piccolo e ridimensionato, verrà realizzato nel lato opposto, praticamente riducendo ulteriormente lo spazio. Quello spazio, che dovrebbe essere pubblico e aperto a tutti, ha anche ricevuto un finanziamento da un bando nazionale per la transizione ecologica e per la mitigazione climatica del viale con forestazione, sistemi di drenaggio e recupero delle acque meteoriche».
Il restyling del Dorico nasce da un preciso progetto che era stato portato avanti dalla precedente amministrazione comunale. Una minoranza politica, quella con a capo il Pd, che oggi rivendica quelle scelte: «Era stato realizzato con una precisa visione: dare vita ad una struttura polifunzionale dove fare incontrare gli sport, calcio, tennis e basket, con la fruizione più ampia possibile di uno spazio del cuore dei cittadini anconetani, realizzando una piazzetta con uno spazio verde, i giochi per bambini, un’area ristoro con ampia vista sul nuovo campo di calcio e, non ultimo, la contiguità di accesso anche con il centro tennis».
Il Partito Democratico solleva dunque diverse questioni: «Chi ha chiesto questo campo in più? La cittadinanza è stata informata? Lo ha chiesto il centro tennis, che ha partecipato a un bando pubblico e sottoscritto la concessione con la progettazione iniziale a quattro campi da tennis? Non entriamo nel merito della legittimità o meno di questa modifica, e se, come scritto nella concessione, sia o no “sostanziale”: lo valuteranno i soggetti competenti. Ma chiediamo: è stata informata la cittadinanza, come fu fatto quando venne presentato il progetto? Inoltre: la soprintendenza ha espresso il suo parere in merito alla modifica? Se sì, come lo ha motivato? La variazione del progetto infatti, oltre ad ampliare di fatto la superficie nella disponibilità del centro tennis riducendo quella della piazzetta, impegna in parte la visuale interna dal portale monumentale, considerata fondamentale dalla sovrintendenza. Sgombriamo il campo da equivoci: da parte nostra nessun ostruzionismo nei confronti del centro tennis del Viale, ma solo legittime domande a chi ha accettato quel progetto e sottoscritto la concessione iniziale, nonché all’amministrazione Silvetti che ha fatto una scelta politica e che quindi dovrà assumersi di fronte alla città questa responsabilità. Riguardo al futuro dello stadio Dorico, chiediamo trasparenza e condivisione con la cittadinanza, non un atto unilaterale che stravolge la visione di quello spazio polifunzionale dove devono convivere sport e comunità cittadina tutta».
Al riguardo Susanna Dini, consigliera comunale per il Partito Democratico, aggiunge: «Noi tempo fa avevamo chiesto una commissione sul Dorico, perché erano fermi i lavori, e in quell’occasione era venuta fuori quest’ipotesi del sesto campo, che abbiamo visto sui quotidiani nei giorni scorsi. A questo punto richiederemo nuovamente una commissione per chiarire tanti aspetti di questa variante a quello che era un nostro progetto. L’amministrazione Silvetti è legittimata, naturalmente, nel fare modifiche a un nostro progetto, ma vogliamo capire meglio. Anche il destino della vecchia curva nord, per esempio».