ANCONA – «Competenze e infrastrutturazione digitale, transizione digitale delle imprese e maggiore digitalizzazione dei servizi pubblici». Nelle parole della direttrice di Confindustria Marche Paola Bichisecchi, i quattro pilastri che saranno il filo conduttore del nuovo polo europeo di innovazione digitale per le imprese delle Marche – Edih, presentato alla Loggia dei Mercanti ad Ancona, questa mattina, mercoledì 17 maggio. Il progetto, che vede come capofila Confindustria Marche, coinvolge associazioni di categoria, Digital Innovation Hub, Università, Camera di Commercio delle Marche, Competence Center, piattaforme tecnologiche, una rete che mira a favorire la competitività delle imprese.
Bichisecchi, la quale, in un passaggio del suo intervento ha ricordato che l’Italia è al 18esimo posto tra i 27 paesi europei per digitalizzazione e al 25esimo posto per competenze digitali, mentre le Marche sono al 16esimo posto in Italia per digitalizzazione. Un quadro che evidenzia un gap da colmare specie alla luce dell’obiettivo posto dall’Unione Europea che ha fissato al 90% la quota di Pmi che entro il 2030 dovrebbe avere almeno un livello di base di intensità digitale e al 75% quella delle imprese che utilizzano tecnologie digitali avanzate.
«Con il progetto Edih4Marche – ha aggiunto Bichisecchi – abbiamo una grande opportunità per le imprese del territorio perché ci configuriamo come uno dei poli di innovazione digitale europea. La digitalizzazione è una occasione di crescita per le imprese e con questo progetto che avviamo in partnership, abbiamo la possibilità di offrire una serie di servizi, di ampliare la domanda di innovazione digitale da parte delle imprese e coniugarla al meglio con l’offerta. Le Marche – ha concluso – hanno delle grandi potenzialità, questo progetto si estrinseca in tre anni e se raggiungeremo i risultati del nostro progetto avremo anche la possibilità di una prosecuzione del progetto per ulteriori quattro anni».
Il progetto, avviato il 1° gennaio 2023 e che si chiuderà il 31 dicembre 2025, ha vinto la gara europea per la costituzione di una rete di European Digital Innovation Hub, posizionandosi tra i 13 Edih italiani che saranno finanziati al 100% dalla Comunità Europea e dallo Stato italiano. Quattro gli ambiti di azione: accesso al know how e laboratori per sperimentazioni e studi di fattibilità, formazione su competenze digitali, sostegno per l’accesso ai finanziamenti pubblici e privati, supporto e accelerazione relazioni e networking. Il progetto prevede l’adozione nelle imprese di nuove tecnologie, finalizzate a far decollare competitività e produttività, fra le quali Robotica collaborativa e dell’automazione dei processi, Iot, Intelligenza artificiale, Big Data & Data Analytics, Cybersecurity e Additive manufacturing.
Il delegato all’innovazione di Camera di Commercio delle Marche, Marco Pierpaoli, ha fatto riferimento all’importanza delle nuove tecnologie nelle emergenze legate al cambiamento climatico, i cui effetti sono visibili proprio in questi giorni nelle Marche, con i livelli di alcuni corsi d’acqua, fra i quali il Misa, che hanno superato le soglie di allerta. «Camera di Commercio delle Marche si sta impegnando per essere vicina alle imprese in questa situazione di ennesima emergenza» ha detto, ricordando il bando alluvione a sostegno delle imprese.
«Le nuove tecnologie sono importanti anche per tutelare il territorio – ha aggiunto – e il progetto mira alla contaminazione tra imprese, per mettere tutti nelle condizioni di crescere». Inoltre, ha ricordato l’attivazione del Punto Pid da parte di Camera di Commercio delle Marche, ovvero il Punto impresa digitale per la concessione di voucher impresa digitale 4.0 alle imprese marchigiane: nel 2022 Camera e Regione hanno concesso insieme 860mila euro a più di 200 Pmi, mentre altri 800mila euro di Voucher sono pronti per il 2023.
L’assessore della Regione con delega alla Digitalizzazione Andrea Maria Antonini in un passaggio del suo intervento ha spiegato che «la transizione tecnologica e digitale per lo sviluppo delle imprese, oggi sono ormai una base da cui partire e non un obiettivo da raggiungere e il nuovo polo europeo di innovazione digitale in tal senso è uno strumento fondamentale che deve dialogare con la Regione per dare una spinta alle imprese più piccole che non hanno gli strumenti per arrivare in autonomia al percorso digitale».
Antonini ha rimarcato l’importante richiesta che arriva alla Regione «di accompagnare questo processo di digitalizzazione e transizione tecnologica, e lo facciamo con la programmazione del Por Fesr. L’impresa – ha aggiunto – deve diventare più digitale possibile ma deve esserci in parallelo anche un incremento delle competenze». L’assessore ha ricordato i bandi della Regione a sostegno delle imprese per l’innovazione digitale tra i quali uno da 18milioni di euro e il bando per la ricerca e sviluppo da 45milioni di euro, mentre in vista c’è anche un nuovo bando per transizione tecnologica e innovazione delle imprese.
Il consigliere regionale Mirko Bilò, componente della II Commissione Consiliare permanente, Sviluppo economico, formazione professionale e lavoro, Affari europei e internazionali, settore primario, a margine della presentazione del polo ha sottolineato che «i servizi digitali sono un motore di sviluppo per le piccole e medie imprese di cui le Marche sono particolarmente ricche, per recuperare competitività e dare slancio alla ripresa dell’economia del territorio».
Sandro D’Elia, programme officer Commissione Europea in video collegamento ha evidenziato che «la trasformazione digitale è questione di sopravvivenza» per l’industria europea che se non innova rischia di perdere la sua economia e che le tecnologie sono utili anche «per il bene comune».
Raffaele Spallone dirigente divisione digitalizzazione delle imprese Mimit, ha spiegato che «gli investimenti nell’innovazione» sono fondamentali per una crescita «duratura e per generare elevati utili. Idrogeno, batterie e telecomunicazioni sono i settori in cui gli investimenti pubblici possono indurre il settore privato a dare vita a nuovi ecosistemi per favorire la competitività delle imprese. Le Marche – ha aggiunto – sono straordinarie nella potenza dei settori tradizionali, nei quali le nuove tecnologie sono decisive per far compiere decisivi passi avanti a settori come arredamento, tessile ed enogastronomia».
Nel corso della tavola rotonda i partner EDIH4Marche, Emanuele Pepa presidente Confartigianato Marche e DIH Confartigianato Imprese Marche, Paolo Silenzi presidente Cna Marche, Gianfranco Alleruzzo presidente Legacoop Marche e Marche Digital Innovation e Giacomo Bramucci presidente Confcommercio Marche e EDI Marche, è stato sottolineato l’impegno delle associazioni di categoria nel processo di digitalizzazione delle imprese, delle cooperative, dell’artigianato, del commercio, insieme all’opportunità per le Marche.
Domenico Ursino delegato del Rettore per l’ICT dell’Università Politecnica delle Marche, Diletta Cacciagrano delegata del rettore Unicam, Augusto De Castro direttore Made Competence Center I4.0 (in video collegamento) e Massimo Callegari presidente I-Labs, hanno evidenziato il loro ruolo come partner tecnologici. Le università, Univpm e Unicam, hanno sottolineato in particolare l’importanza della formazione universitaria per lo sviluppo delle competenze digitali e tecnologiche cruciali per le imprese.