ANCONA – Nel corso della serata di ieri, sabato 29 ottobre, giungevano diverse segnalazioni di liti e schiamazzi provenire da piazza del Plebiscito e zone limitrofe.
In particolare, veniva segnalato un gruppo di giovani, tra cui un ragazzo a torso nudo, che stavano discutendo animatamente. Gli operatori allertati, in prossimità della piazza, notavano tre persone che si stavano allontanando di cui uno era, appunto, senza maglietta. Alla vista degli operanti lo stesso cercava di allontanarsi per sfuggire al controllo, ma veniva comunque prontamente fermato.
Identificato, il giovane, un tunisino di 28 anni, risultava avere diversi pregiudizi di Polizia per reati contro la persona, contro il patrimonio, in materia di stupefacenti ed in materia di immigrazione.
Oltre a quest’ultimo, venivano identificati altri due giovani, ventenni, un tunisino e un italiano, entrambi già noti alle forze dell’ordine. Si accertava, come confermato dai presenti, che si era trattata di una mera lite verbale mai passata alle vie di fatto.
Mentre venivano effettuati detti controlli, giungeva un’ulteriore segnalazione riguardante alcuni ragazzi molesti in via Catena, a seguito della quale le volanti si recavano rapidamente sul posto. Venivano controllati ed identificati due soggetti, ventenni, e si appurava che anche tra i due vi era stata una mera lite verbale. Riappacificate le parti, gli operatori invitavano i presenti ad allontanarsi, cosa che gli stessi facevano senza creare problemi.
Nelle prime ore del mattino personale della squadra volante, su disposizione della Sala Operativa, si portava in via Cristoforo Colombo alla fermata degli autobus, in quanto erano stati segnalati dei soggetti intenti ad aggredire il conducente di un bus.
Sul posto, gli operanti, saliti a bordo del mezzo pubblico, intercettavano lo stesso cittadino tunisino di 28 anni che nel corso della serata precedente era stato rintracciato in piazza del Plebiscito mentre stava litigando – senza maglietta – con un altro giovane. Il cittadino tunisino, in compagnia di altri due giovani, era in evidente stato di agitazione ed inveiva nei confronti del conducente del bus.
L’uomo, particolarmente irrequieto ed aggressivo, asseriva che, poco prima, dopo che era salito a bordo del bus con i suoi due amici, il conducente si era rifiutato di partire poiché non credeva che gli stessi fossero in possesso dei necessari biglietti per la corsa.
Gli agenti apprendevano dall’autista che i ragazzi erano saliti a bordo con al seguito un monopattino elettrico, il quale veniva lasciato al centro del passaggio pedonale, costituendo di fatto un pericolo per i passeggeri.
Il conducente, a quel punto, aveva intimato ai giovani di chiudere il monopattino e riporlo negli appositi vani, come previsto dal regolamento, per poi invitarli a mostrare il biglietto o ad acquistarne uno sul mezzo stesso. Alla richiesta, uno dei ragazzi repentinamente recuperava da un suo conoscente, appena sceso dal bus, dei biglietti già obliterati.
Vedendo tale scena, il conducente intimava ai giovani di scendere e i tre soggetti iniziavano ad inveire nei confronti dell’autista, che decideva di allertare la Polizia.
Gli operatori invitavano i tre soggetti a scendere dal mezzo, al fine di procedere a completa identificazione. In tale frangente il cittadino tunisino spintonava con forza un agente con il chiaro intento di darsi alla fuga, che tuttavia non si concretizzava in quanto gli operanti riuscivano a fermarlo.
L’uomo per liberarsi dalla presa degli agenti tentava di colpirli con pugni e testate, ma i poliziotti riuscivano a bloccarlo ed ammanettarlo. Tale operazione comunque veniva resa ancor più difficoltosa, in quanto uno degli amici del cittadino tunisino, poi identificato per un giovane italiano diciottenne, cercava di ostacolare gli operatori per far guadagnare la fuga al compagno. Nonostante ciò, gli agenti riuscivano a far accomodare il cittadino tunisino all’interno del veicolo di servizio.
I poliziotti, in considerazione dello stato particolarmente alterato del giovane tunisino, che iniziava a colpire con violenti calci e forti testate il vetro posteriore della vettura di servizio tentando di auto lesionarsi, facevano rapidamente rientro in Questura.
Negli Uffici di Polizia il cittadino tunisino veniva foto-segnalato e denunciato per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. La sua posizione sul territorio nazionale è in corso di approfondimento da parte del locale Ufficio Immigrazione.
Sono in corso valutazioni anche in relazione alla posizione del giovane italiano diciottenne, che era in compagnia del cittadino tunisino, e che aveva cercato invano di ostacolare il lavoro dei poliziotti.