Ancona-Osimo

Ancona: offese e strattoni alla polizia, per fermarli serve il taser. Primo Dacur aggravato, via dai locali di tutta la provincia

Il fatto era accaduto nella notte tra sabato e domenica scorsi in un bar di via Flaminia: i due camerunensi, ubriachi e con precedenti, erano stati spalleggiati da un gruppetto di avventori che già aveva minacciato il barista che non voleva più dare loro da bere

ANCONA – Un fatto grave quello successo nella notte tra sabato e domenica scorsi che ha richiesto anche l’utilizzo del taser nei confronti dei due soggetti poi arrestati. Entrambi avevano opposto resistenza attiva nei confronti dei poliziotti, rifiutandosi di salire a bordo della Volante e rifiutandosi di fornire i documenti, in stato di alterazione dovuto all’abuso di alcool. Più volte avevano minacciato gli operatori che si erano visti costretti a contenerli dapprima tentando di mediare ma, quando i due – unitamente ad un altro gruppetto – continuavano ad inveire contro, hanno estratto il taser. Neanche alla vista della pistola ad impulsi elettrici i due placavano i loro animi, fino a che l’operatore si era visto costretto ad esplodere un dardo. Solo così era stato possibile salvaguardare l’incolumità dei poliziotti, trarli in arresto, condurli in Questura e mettere fine a quella situazione di pericolo per la sicurezza pubblica.

All’esito dell’udienza per direttissima l’arresto dei due è stato convalidato. Ma pronta ed immediata risposta è arrivata anche dal Questore Capocasa sul fronte misure di prevenzione.

I poliziotti della Divisione Anticrimine infatti hanno condotto un’attenta e mirata istruttoria all’esito della quale è emerso come i due avevano diversi precedenti, erano già stati sanzionati per il loro stato di ubriachezza e frequentavano anche abitualmente soggetti gravati da precedenti e pregiudizi di Polizia. Inoltre, l’episodio occorso nella notte tra sabato e domenica ha rappresentato un fatto particolarmente grave e, per tale motivo, per la prima volta, il Questore ha emesso un D.A.C.ur. aggravato, ai sensi dell’art. 13 bis comma 1 bis del D.L. 14/2017.

Si tratta di un Divieto di Accesso alle Aree Urbane che tuttavia, a differenza di tutti gli altri emessi fino ad ora, è aggravato ed esteso poiché vieta l’accesso a tutti i pubblici esercizi ed ai locali di pubblico trattenimento presenti nel territorio dell’intera provincia. Quindi ciò si traduce in un divieto di accesso non solo all’interno del bar dove si è verificato l’episodio ma anche all’interno di tutti gli altri locali pubblici della Provincia. La norma consente infatti di emettere tale misura “aggravata” nei confronti delle persone che si sono rese autori di violenza o minaccia a P.U. (art. 336 c.p.) o resistenza a P.U. (art. 337 c.p.) e che per la commissione di tali reati sono state poste in stato di fermo o di arresto convalidato dall’A.G. 

I due, da oggi, non potranno nè accedere all’interno, nè stazionare all’esterno di nessun locale pubblico presente non solo in tutta la città di Ancona, ma anche in provincia. La misura di prevenzione sarà valida per entrambi fino al 2026. Potranno transitare o stazionare davanti ai locali pubblici solo per comprovate esigenze di salute o lavoro. 

Il Questore di Ancona: «Si tratta di una misura di prevenzione che, nella sua forma aggravata, consente di dare un forte ed incisivo segnale a chi, in stato di alterazione da abuso di sostanze alcoliche, pone in pericolo la sicurezza e l’incolumità dei cittadini dei poliziotti, intervenuti per contenerli. Esserci sempre vuol dire dare immediata risposta a questi fenomeni attraverso l’utilizzo di tutti gli strumenti che la Legge offre».

I poliziotti erano intervenuti presso un bar di via Flaminia dove erano stati segnalati alcuni soggetti molesti. 

Giunti sul posto era stato loro segnalato da un dipendente del bar un gruppo di avventori che, già in stato di alterazione psicofisica da abuso di sostanze alcoliche, ne richiedeva altre e, al rifiuto, lo minacciavano di morte. Gli operatori avevano invitato i soggetti ad uscire dal locale per procedere ad identificazione e ricostruzione della vicenza. All’esterno del locale però quelli avevano iniziavano ad inveire nei confronti degli operatori e ad opporsi alla richiesta di esibizione dei documenti. Dopo vari tentativi di mediazione, impossibilitati a procedere all’identificazione, ai due che continuavano a rifiutarsi, era stato chiesto di salire a bordo dell’auto di servizio per procedere ad una compiuta identificazione presso gli uffici della Questura. A quel punto  si erano avvicinati altri connazionali che avevano provato strattonare i poliziotti. Vista la situazione i due venivano condotti immediatamente in Questura. Si trattava di due soggetti di origine camerunense di circa 30 e 40 anni, con diversi precedenti. Dichiarati in stato di arresto per i reati di resistenza e oltraggio a P.U. per loro veniva disposto il collocamento agli arresti domiciliari su disposizione dell’A.G.

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