ANCONA – Taglio del nastro del nuovo centro di emodinamica interventistica all’ospedale regionale di Torrette (Ancona) dove questa mattina, giovedì 10 novembre, sono state inaugurate due nuove sale ‘ibride’ (saranno pienamente tali con l’attivazione del sistema audio video) che «consentiranno sia in urgenza che in elezione (interventi programmati, ndr) di dare una risposta in tempi brevi ai pazienti con patologie cardiologiche gravi». Il direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche, Michele Caporossi, ha presentato così la novità del nuovo Centro di Cardiologia Interventistica all’avanguardia tecnologica.
Si tratta di sale in cui più specialisti diversi potranno intervenire sul paziente senza doverlo spostare di reparto, per interventi delicati come valvole aortiche transcatetere. Caporossi ha parlato di «una rivoluzione che precede di una settimana l’inaugurazione della Pet-Rmn, una macchina potentissima per la diagnosi».
Nelle Marche sono attualmente quattro i centri di emodinamica (Ancona, Macerata, Pesaro e Ascoli), ma al centro di Torrette «è affidato il compito di far fronte alle patologie più complesse, sia dell’età adulta, che pediatriche, grazie al ‘link’ fra il Dipartimento Lancisi e l’ospedale Salesi di Ancona».
Il Dg ha ripercorso le tappe della storia del Lancisi, l’ospedale Cardiologico di Ancona, «uno dei primi centri italiani ad avere un laboratorio di emodinamica che tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 era già all’avanguardia negli interventi con catetere che stavano rimpiazzando quelli con by-pass aorto-coronarico». Nel corso della presentazione dei nuovi macchinari, presenti nelle sale (due, una terza arriverà il prossimo anno) c’è stata anche la testimonianza di Luigi Inglese, fondatore dell’Emodinamica del Lancisi di Ancona, una eredità poi raccolta da Roberto Piva e Alberta Pancrazi, ed oggi da Tommaso Piva sotto la guida clinica di eccellenza del dottor Gian Piero Perna.
«Grazie alla rivoluzione ibrida – ha aggiunto Caporossi – molte procedure coronarografiche che prima si dovevano fare attraverso l’uso del catetere endoluminale, oggi potranno essere evitate per la presenza della Tac coronarica, che grazie a due macchinari potentissimi eviterà ai pazienti una procedura più invasiva, e, se necessario, il paziente potrà essere rivascolarizzato con una angioplastica. Con le sale – ha concluso – garantiamo ai pazienti una maggior velocità, una definizione altissima dell’imaging e una sicurezza ancora più elevata. Un importante passo avanti».
Presenti all’inaugurazione l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, il presidente del Consiglio regionale Dino Latini, il consigliere regionale Mirko Bilò, l’assessore regionale al Bilancio Goffredo Brandoni, il professor Marco Di Eusanio direttore di Dipartimento Scienze Cardiovascolari e SOD Cardiochirurgia, il dottor Gian Piero Perna direttore SOD Cardiologia Ospedaliera e UTIC, l’ingegner Luca Gusella dirigente ingegnere – responsabile SOS Nuove Opere.
Sono intervenuti anche Padre Alberto Maggi che, sui suoi 75 giorni da paziente, ha scritto il libro “Chi non muore si rivede” e a Luigi Inglese, professionista di lunga esperienza che ha diretto in posizione apicale il Servizio di Emodinamica del Lancisi di Ancona, il servizio di Radiologia Cardiovascolare del De Gasperi di Niguarda e del Policlinico di San Donato.
Il responsabile dell’Unità di Emodinamica Interventistica Strutturale Pediatrica, dottor Tommaso Piva, ha sottolineato il primato del Lancisi di Ancona, sul fronte dell’esecuzione di angioplastiche primarie, trattamento di elezione per i pazienti colpiti da infarto del miocardico (con sopralivellamento del tratto st).
«Nel 2021 secondo il Gise, Società Italiana di Cardiologia Interventistica sono state eseguite 412 angioplastiche primarie a Torrette – ha spiegato – dato che ci vede terzi in Italia. Con numero complessivo di 3.311 procedure di cardiologia interventistica, sempre nel 2021 siamo risultati al nono posto e al quarto per utilizzo di assistenze ventricolari percutanee».
Le nuove sale, ha aggiunto, «ci permettono di adeguare gli standard qualitativi della cardiologia interventistica coronarica strutturale e delle cardiopatie congenite, da neonato all’adulto, ai migliori attuali, anche grazie all’uso di software avanzati di fusion imaging che mettendo insieme le immagini di Tac, Risonanza e Ecocardiografia, permettendo una maggiore precisione». Infine, ha concluso consentono «un risparmio della dose radiogena sia per gli operatori che per i pazienti».
«Quando si inaugura un’opera di questa caratura – ha detto l’assessore Saltamartini – non possiamo che essere soddisfatti. La Regione ha approvato una riforma che ha spazzato ogni dubbio sul ruolo degli ospedali come quello di Torrette, ossia di secondo livello e per questo a servizio dell’intera regione con tutta la tecnologia più all’avanguardia al momento disponibile. Alle attrezzature si aggiungono l’altruismo, la disponibilità e la generosità che contraddistinguono i nostri eccellenti medici e per questo continueremo anche con il nuovo governo ad insistere per un percorso di maggiori riconoscimenti che possano spingere più giovani ad accedere a questa professione».
«La cerimonia di oggi risveglia tanti ricordi e molta commozione a ripensare a quei giorni – ha detto l’assessore Brandoni ripercorrendo i suoi trascorsi – . Le cose sono andate bene e se mi ritrovo qui è grazie a professionisti eccezionali che negli anni sono diventati anche amici. Nel reparto di cardiologia ho sempre trovato una incredibile umanità, delle persone in grado di dare il giusto supporto e capaci di rassicurarti nei momenti più difficili».