ANCONA – Sono di Cameyi Mosammet le ossa trovate a fine marzo in un terreno vicini all’Hotel House di Porto Recanati. È quanto emerge dai primi riscontri dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Ancona inviati alla Procura di Macerata e a quella dorica. Un dato certo al 99%. Altri esami sono in corso per completare i risultati ma non ci sarebbero più dubbi. Il dna estratto da un dente, rinvenuto tra le ossa, coincide con quello della madre della 15enne bengalese scomparsa nel nulla il 29 maggio 2010, dal capoluogo dorico. Tra le ossa trovate c’erano anche quelle di un cane.
La mamma Fatema è stata avvisata ieri pomeriggio. La polizia è andata nell’abitazione in via Manzoni, attorno alle 14, per prendere la mamma e il fratello maggiore di Cameyi, Asik. Sono stati portati in questura e solo lì è stato detto loro che le ossa erano della 15enne. La polizia ha riferito loro che la conferma è arrivata dai capelli e dai denti. Tornati a casa si sono chiusi nel dolore, senza chiamare nemmeno gli avvocati. Oggi pomeriggio li ha raggiunto in casa una delle educatrici che seguono un fratello di Cameyi. «Sono distrutti – dice Silvia Mainardi – Fatema prega». Suonando al campanello di casa la mamma di Cameyi si affaccia un solo attimo. «Cameyi, Cameyi», ripete scuotendo la testa. Con lei c’è il figlio più piccolo. Ora la Procura procederà per omicidio. In un comunicato diramato alla stampa il procuratore di Macerata Giovanni Giorgio afferma: «Si può ipotizzare che la ragazza, una volta giunta da Ancona alla stazione ferroviaria di Porto Recanati, si sia recata verso l’Hotel House, sí da essere poco tempo dopo uccisa e sotterrata nei pressi di detto immobile».