Ancona-Osimo

Ancona, alle Palombare dune d’asfalto e cantieri fantasma. L’altra faccia della città

Il quartiere è cresciuto a dismisura, negli ultimi vent'anni. Ma il degrado avanza senza pietà, di fianco a nuovi edifici residenziali

Asfalto "ondulato" e buche in via del Commercio, alle Palombare

ANCONA – C’è chi alle Palombare le ha soprannominate “le dune d’asfalto”: si trovano in via del Commercio, in quella parte che lambisce Viva Servizi, AnconAmbiente e poi, salendo verso la Montagnola, anche e soprattutto l’Italico Conti, il tempio dell’atletica, il luogo dove nei mesi più caldi si allena il pluricampione di salto in alto Gianmarco Tamberi. Eppure lì, a ridosso di quel gioiello sportivo, si trova una delle strade più disastrate d’Ancona, dove “le dune d’asfalto” mettono a dura prova gli automobilisti, costretti a rallentare per affrontarle senza mettere a rischio i propri mezzi. In quel tratto di strada, comunque, spesso si rallenta per forza, perché da un lato ci sono le auto parcheggiate, basta incrociare un mezzo pesante – passano anche i bilici – per doversi fermare. E qui il traffico, specie in certe ore, è piuttosto intenso perché transitano anche i mezzi di AnconAmbiente. Le Palombare sono un quartiere cresciuto a dismisura, negli ultimi venti, venticinque anni, oggi vi abitano quasi il doppio di cittadini rispetto al 2000, eppure servizi e infrastrutture non sono cresciute al passo con le abitazioni che sono sorte nel frattempo. Così i disagi sono numerosi.

Un altro esempio: sempre in via del Commercio scendono diverse stradine private e i mezzi di AnconAmbiente, racconta un residente, non entrano in queste strade strette. Così i bidoni della raccolta differenziata sono tutti sul marciapiede, lungo la strada. Sul marciapiede come molte auto parcheggiate, perché l’aumento dei residenti finora non è coinciso con la realizzazione di parcheggi per autovetture. Ma in via del Commercio il marciapiede è uno solo, e chi passeggia è costretto a farlo camminando per la strada facendo lo slalom tra le auto e i cassonetti della differenziata. Altra segnalazione di chi abita il quartiere: in via delle Palombare, proprio all’incrocio con via Maggini, di fronte al Maxi Bar, non esistono strisce pedonali. Né lì né più avanti, in quella via, bisogna arrivare quasi fino a via del Commercio per trovarle. Ecco, dunque, che chi proviene da piazza d’Armi e sale per via Maggini può attraversare solo affrontando il traffico di quella zona.

A proposito di via delle Palombare, una dei tanti tratti della via stessa, che sale anche fino a Monte Dago: all’incrocio con via del Commercio parte un pezzo di questa strada che si perde nel nulla. I cartelli indicano una strada senza sbocco, appunto, eppure in un progetto urbanistico di qualche anno fa il Comune aveva previsto di completare quel tratto che sarebbe dovuto sbucare in via della Marina, costeggiando dunque un lato della Marina Militare. Però per varie ragioni non è stato completato. Così la strada su cui, tra l’altro, si affaccia anche un edificio residenziale piuttosto recente, è rimasta un’incompiuta, chiusa alla bell’e meglio. Sull’altro lato un’altra incompiuta, un palazzo di tre piani di cui sono state completate le parti in cemento armato, abbandonato a se stesso, tra l’altro in parte privo della necessaria recinzione, visto che i pannelli di metallo che chiudono il cantiere sono stati divelti dal recente maltempo. Sono tutti per terra, tanto lì non ci passa quasi nessuno, o forse perché in fondo proprio non interessa a nessuno. E’ la faccia triste delle Palombare, “l’altra Ancona“, quella abbandonata a se stessa e che lotta ogni giorno nella speranza che anche lì arrivino gli investimenti necessari per renderla un quartiere come gli altri, a misura d’uomo e di bambino, coi marciapiedi dove servono, le strade senza “le dune d’asfalto” e senza altri segni di quel degrado urbano che avanza senza pietà.