Ancona-Osimo

Pandemia Marche: Menzo: «Un anno fa un disastro. Con i vaccini il quadro è migliorato. Ok a terza dose»

Se un anno fa le Marche erano nel mezzo della quarta ondata pandemica, oggi il quadro è ben diverso, sia sul fronte dei contagi che dei ricoveri. Il punto con il virologo Stefano Menzo

ANCONA – Contagi più che dimezzati e ospedali più “leggeri”. A distanza di un anno la pandemia nelle Marche registra numeri in netto calo, nonostante negli ultimi giorni si stia assistendo ad una certa ripresa dell’incidenza dei nuovi positivi. Facendo un raffronto del quadro attuale con quello ad un anno esatto si possono scorgere subito importanti differenze, sia sul fronte dei positivi rilevati che della pressione nelle strutture ospedaliere. Ma andiamo per ordine.

Alla data di ieri – 27 ottobre – erano 105 i nuovi positivi al covid rilevati, a fronte di 1.364 tamponi eseguiti nel percorso diagnostico, mentre un anno fa (il 27 ottobre 2020) se ne registravano 380 a fronte di 1528 tamponi. Insomma contagi oltre tre volte inferiori rispetto all’epoca, quando le Marche erano già nel bel mezzo della seconda ondata pandemica, tanto che da lì a qualche settimana, precisamente dal 15 novembre, la nostra regione sarebbe stata collocata dal Ministero della Salute in zona arancione per tentare di arginare la diffusione del virus.

E anche sul fronte ospedaliero si rilevano differenze sostanziali. Se un anno fa negli ospedali c’erano 278 ricoveri per covid (220 nei reparti non intensivi, 30 nelle semi intensive e 28 in terapia intensiva), alla data di ieri se ne registrano 59 (26 nei reparti non intensivi, 16 in semi intensiva, e 17 in terapia intensiva), in pratica un numero ben oltre 4 volte meno rispetto ad un anno fa.

L’unica analogia, tra i due periodi presi in esame, è il numero dei decessi avvenuto nelle due giornate: 2 ieri e 2 un anno fa, ma a guardare bene c’è un dato che salta all’occhio, ovvero l’età delle vittime, che era più bassa l’anno scorso, come anche quella dei pazienti ricoverati negli ospedali. Il 27 ottobre 2020 erano deceduti un 61enne e un 70enne, mentre ieri, le due vittime avevano una 93 anni e l’altra 88.

Il punto con il virologo Menzo

Il professor Stefano Menzo nel laboratorio della Virologia di Torrette

A commentare l’analisi è il virologo Stefano Menzo, che nel far notare che «un anno fa era un disastro, con l’introduzione vaccini si sapeva che il quadro sarebbe andato migliorando». Tuttavia secondo il primario della Virologia degli Ospedali Riuniti di Torrette, la situazione «poteva migliorare anche di più». Il virologo fa infatti notare che la curva epidemiologica in questa fase «sta un po’ risalendo». Un trend che attribuisce alla minore efficacia dei vaccini attualmente in uso contro la variante Delta, ormai prevalente nelle Marche e nel resto del Pase.

«I vaccini – osserva – sono stati prodotti sul ceppo originale del virus e per questo perdono efficacia abbastanza in fretta con la variante in circolazione. Pertanto è consigliabile dopo 6 mesi dal richiamo procedere con la terza dose».

Menzo spiega di essersi sottoposto alla dose aggiuntiva «l’altro ieri», e a Torrette sono numerosi i colleghi che hanno già ricevuto e stanno ricevendo la terza dose del vaccino contro il covid. «Abbiamo potuto verificare in laboratorio, tramite analisi in vitro – prosegue – che la capacità anticorpale di proteggere efficacemente dall’infezione si perde in circa sei mesi», anche se «rimane per la malattia grave».

Secondo Menzo i più a rischio sono gli anziani: «Ci sono troppi non vaccinati e questo consente al virus di continuare a circolare – spiega – Anche gli anziani che hanno ricevuto le due dosi, sono esposti alla malattia, specie se hanno più di 80 anni». Un fatto che spiegherebbe secondo il virologo anche i nuovi focolai che si sono sviluppati nelle Rsa marchigiane, a Rosora e Porto San Giorgio.