ANCONA – La crisi portata dalla pandemia, causando problemi occupazionali, ha generato una nuova emergenza, che si affianca a quella alimentare: l’emergenza abitativa. Con lo sblocco degli sfratti avvenuto a partire dal 1 gennaio 2022, sono 790 le famiglie che nella regione rischiano lo sfratto.
La situazione più critica riguarda l’anconetano (340 sfratti), seguita dalla provincia di Pesaro-Urbino (158), Macerata (142), Ascoli Piceno (102) e Fermo (48). I più a rischio sono le famiglie numerose, ma anche quelle monoreddito e poi gli anziani. Una bomba ad orologeria che rischia di far esplodere una nuova bomba sociale.
A lanciare l’allarme è il sindacato di categoria della Cgil. «La situazione è drammatica – spiega Stefano Falcionelli, segretario regionale Sunia Marche (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari) – Abbiamo sensibilizzato anche la prefettura sul tema, per instituire un tavolo di confronto con la Regione, i Comuni, e le prefetture per trovare una soluzione a quello che è un problema sempre più emergente». Il sindacalista, tra le possibili soluzioni annovera la possibilità di destinare alle persone sfrattate gli alloggi Erap, le case popolari.
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Secondo Falcionelli si tratta di un fenomeno più grave di quanto possa trapelare: «Le persone si vergognano in queste situazioni e spesso non chiedono aiuto; da noi più che altro arrivano i proprietari che lamentano il mancato pagamento del canone» che a volte può restare indietro anche di un anno.
In tal senso la normativa mette a disposizione un fondo per la morosità non colpevole che nel 2021 ammonta a 1.280.709,78 una quota «insufficiente» a coprire le esigenze di chi non ce la fa più a pagare l’affitto perché magari ha perso il lavoro a causa della pandemia. «Ora con lo sblocco degli sfratti la situazione rischia di farsi più pesante», spiega.
Un tema sul quale interviene anche Gabriele Belfatto, segretario provinciale Sunia Pesaro Urbino e Fano, il quale evidenzia che il problema abitativo sta «crescendo a vista d’occhio» e che rischia «di creare una bomba sociale. Siamo in attesa di vedere come evolve la situazione, ma intanto come Sunia abbiamo chiesto a livello nazionale l’implementazione del fondo per la morosità incolpevole, in modo che il problema non ricada sulle spalle di famiglie e locatari».
Secondo il sindacalista serve un tavolo di confronto in prefettura «per gestire l’esecuzione degli sfratti» e benefici fiscali per i proprietari. «I più colpiti – aggiunge – sono i più deboli, ovvero gli anziani e le famiglie numerose, insieme alle monoreddito che hanno perso il lavoro con la crisi causata dalla pandemia. Non si può più aspettare, occorre intervenire, perché prima o poi il fenomeno esploderà in tutta la sua gravità».