Ancona-Osimo

Ancona, Paolino Giampaoli cavaliere al merito della Repubblica

Giornalista, allenatore e dirigente sportivo, appassionato protagonista di battaglie contro le discriminazioni, lo abbiamo intervistato: «Ho pensato fosse un fake»

Paolino Giampaoli insieme a Renzo Ulivieri

ANCONA – Paolo Giampaoli cavaliere della Repubblica: la notizia è fresca e viene accolta con soddisfazione non solo dal mondo sportivo anconetano ma anche da tutti coloro che lo conoscono. «Gentile cavaliere, mi è gradito comunicarle che, con decreto in data 27 dicembre 2022, il signor presidente della Repubblica le ha conferito l’onorificenza di Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica italiana. Con le più vive felicitazioni»: questa la lettera a firma del prefetto Darco Pellos, postata da Giampaoli sul suo profilo Facebook, datata 2 marzo e ricevuta lunedì da Paolo Giampaoli. Innegabile la gioia quanto la soddisfazione da parte di un personaggio del mondo giornalistico e sportivo cittadino che ha lasciato il segno nelle molteplici iniziative in cui da sempre si cimenta.

Cavaliere della Repubblica: Paolo Giampaoli, se lo aspettava?
«Assolutamente no e mi ha fatto piacere ricevere la lettera del Prefetto, ennesimo attestato di gratitudine nei miei confronti. Ringrazio chi mi ha proposto, che mi risulta essere Fabio Luna, presidente regionale del Coni. Ringrazio anche tutti gli attestati di stima, gli oltre 1500 like e commenti sulle mie pagine social, e telefonate varie, tra cui anche quelle di Rodolfo Giampieri, di Daniele Carnevali, di Renzo Ulivieri presidente Aiac tramite il vicepresidente Pierluigi Vossi, poi il presidente regionale Gianluca Dottori, e ancora Alberto Rossi, Valeria Mancinelli, Ida Simonella, Andrea Guidotti, Angelo Eliantonio, Arnaldo Ippoliti e altri».

Cos’ha provato quando lo ha saputo?
«Sono molto felice. In un primo momento neanche ci credevo, la sera ero con Valeria Mancinelli e le ho fatto vedere la lettera per capire se fosse un fake, di questi tempi si riesce a falsificare di tutto, ma mi ha assicurato che era vero. La mattina dopo ho chiamato la Prefettura per capire le modalità di premiazione e mi hanno detto che la cerimonia sarà il 2 giugno in occasione della festa della Repubblica».

Quali sono le motivazioni?
«Quello che ho scritto sul post: è l’ennesimo attestato di stima che ricevo e, senza nulla togliere ai precedenti, credo che questo sia il più importante che possa ricevere un cittadino italiano. Probabilmente i miei sacrifici per vivere una vita come tutti gli altri e le mie battaglie contro le discriminazioni, sono serviti e stati apprezzati».

Cos’è la cosa più importante che ha fatto?
«Bella domanda. Ne ho fatte tante e tutte fatte con il massimo impegno e se ho fatto qualcosa di buono e mi è stato riconosciuto con questa benemerenza, allora significa che a qualcuno sono rimasto impresso. Dal calcio al calcio a cinque, al sociale, al giornalismo, mi sono impegnato su tanti fronti. Forse la cosa più bella è stata la recente asta di beneficenza in cui abbiamo raccolto 8mila euro per il reparto malattie infettive dell’ospedale di Torrette».

Che significato ha per lei questo traguardo? 
«Non lo definirei un traguardo, piuttosto una tappa, un successo, dal testimonial degli Ospedali Riuniti, al Pennino d’oro, all’Amico Atletico della fondazione Cardinaletti, alla benemerenza civica del Comune di Ancona. Un’altra tacca sul mio personale curriculum. Poi mai precludersi altri obiettivi e traguardi. Spero possa essere un monito e un insegnamento per tanti che come me non si arrendono e lottano nonostante la disabilità».

E poi c’è la politica: perché si candida insieme a Ida Simonella?
«Perché credo nelle persone. Come avevo creduto in Italo D’Angelo e Valeria Mancinelli, oggi ho massima fiducia in Ida Simonella».