ANCONA – Vogliono continuare a bere ma sono già ubriachi. Il barista si rifiuta e loro lo minacciano di morte: è accaduto nella notte a cavallo tra l’8 e il 9 settembre, in un esercizio commerciale di via Flaminia, in cui è scattato un parapiglia pauroso.
Stando a quanto trapela, sarebbe stato il titolare del bar ad allertare il 112 Nue, il numero unico di emergenza territoriale: «Vogliamo bere ancora – avrebbe detto un gruppetto di avventori, tutti verosimilmente stranieri che al rifiuto del barista, alla luce delle condizioni di quei ragazzotti l’avrebbero quindi minacciato di morte – Muoviti, altrimenti ti ammazziamo».
È a quel punto che l’uomo ha allertato le forze dell’ordine: sul posto, le Volanti della questura per tentare di riportare la calma nel bar. I poliziotti hanno dovuto sudare sette camicie per fare uscire il gruppo dal locale. Dopodiché, alla richiesta dei documenti per procedere all’identificazione, i ragazzi avrebbero rifiutato iniziando a prendere a male parole gli agenti. Sono stati in particolare due i più problematici.
Gli altri, poco dopo, sono corsi ad aiutarli, dando man forte ai due e cercando di far desistere i poliziotti che volevano caricarli sulla Volante. Chiaramente, gli agenti non si sono fatti intimidire e hanno portato i due (ubriachi e visibilmente alterati) in questura per tutte le formalità di rito.
Si tratta di due soggetti di origine camerunense di circa 30 e 40 anni, con diversi precedenti. Dichiarati entrambi in arresto per i reati di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, per loro sono scattati i domiciliari su disposizione dell’autorità giudiziaria.
Nelle prossime ore il questore di Ancona, Cesare Capocasa, valuterà l’applicazione di eventuali misure di prevenzione nei confronti dei due. Lo stesso questore, tra l’altro, ha emesso nei confronti del ladro di deodorante e mortadella che era stato bloccato ieri (clicca qui) il foglio di via obbligatorio con cui gli ha ordinato di lasciare il territorio del Comune di Ancona e di non fare rientro fino al 2027.
Dopo la denuncia è stata immediatamente avviata l’istruttoria condotta dai poliziotti dalla quale è emerso che il soggetto era gravato da numerosi precedenti per la stessa tipologia di reati ed era destinatario di ulteriori misure di prevenzione emesse da altre autorità di pubblica sicurezza. Non solo: è stato ritenuto perciò socialmente pericoloso anche in considerazione dell’assidua frequentazione con soggetti pregiudicati ed inoltre i poliziotti hanno constatato come l’uomo si muovesse in queste zone per commettere tale tipologia di reati così detti ˊlucrogeneticiˊ, senza avere alcun motivo specifico che lo legasse alla città dorica.
«Esserci sempre – il commento di Capocasa – vuol dire garantire immediata risposta ai fenomeni di micro criminalità che interessano la nostra provincia, allontanando immediatamente gli autori di tali condotte è possibile evitare la reiterazione delle condotte, al fine di perseguire sempre l’obiettivo di assicurare la tranquillità e la sicurezza dei cittadini».