ANCONA – Lo cercano tutti per uno scatto ma lui detesta le smancerie. Indipendente quanto basta e autonomo al punto giusto, Pascià – il gatto rosso del Passetto – è ormai un vip ad Ancona. In città, all’ora del tramonto o a metà mattina, si sdraia in piazza IV Novembre, vicino al Monumento ai Caduti.
In tanti si chiedono se quel gatto sia o meno di qualcuno. Poi, vedono il collare con un numero di telefono e molti chiamano per assicurarsi che non si sia perso. A rispondere, dall’altra parte della cornetta, è Paola Ciabotti: «Pascià vive con noi da quasi 12 anni. Una mia amica l’ha portato da me il giorno dell’anniversario della morte di mia madre. Avrei dovuto tenerlo un solo giorno e invece eccoci qua» – racconta Paola.
Il micio rosso ha 13 anni: «A casa, è un boss e in centro è davvero conosciuto, anche perché da piccolo viveva in un buco della fontana delle Tredici cannelle». Al numero di telefono sul collare del gatto, chiamano anche i turisti: «Con gli stranieri, devo arrangiarmi e parlare inglese. Rispondo che è tutto ok e con alcuni di loro si sono instaurati dei bei rapporti. C’è gente che alle festività fa gli auguri su Whatsapp a noi e a Pascià».
Su Whatsapp, a Paola arrivano persino le foto del suo gatto, che riesce a tenere d’occhio dalle finestre di casa: «Avere un gatto come lui è un’incredibile esperienza di vita. Io adoro gli animali e ne ho avuti diversi ma non mi era mai capitato un gatto di questo temperamento».
Il micetto esce al mattino presto, attraversando sulle strisce pedonali: «Io ho sempre un po’ d’ansia. Sto col cuore in gola, perché esce quando vuole e torna quando ha fame. Da giovane, stava fuori anche la notte, ma ora che è anziano preferisce riposare a casa».
Se prima bazzicava la collina tra via Podgora e via Monte San Michele e «tornava con uccelli e topi in bocca, adesso non più. Si sposta tra la piscina e la pineta, passando per il Viale della Vittoria. Il rischio più grosso? Beh, che venga investito, ma d’altronde lui non potrebbe vivere diversamente». Insomma, è un gatto «sicuro, dominante e libero», dai baffi alla coda.