ANCONA – Passetto, terrore in spiaggia: natante si avvicina pericolosamente alla riva e sfiora i bagnanti. Il pilota voleva far salire una conoscente da terra, rissa sfiorata per la manovra proibita. È successo questa mattina (31 luglio), poco dopo le 11. Il fatto è accaduto a pochi metri dalla palafitta del ristorante «La luna al Passetto», di Claudio Cerusico.
L’imbarcazione bianca di medie dimensioni (tipo Boston Whaler), dopo aver superato le boe di delimitazione della balneazione, poste a diverse miglia dalla costa, è entrata all’interno dello specchio acqueo dove, solitamente, fanno il bagno i tanti habitué della spiaggia cittadina. Essendo sabato, tra l’altro, il litorale era davvero molto frequentato e quel punto, sotto la scalinata del Passetto, è molto usato dai bambini che si tuffano. Tra gli occhi increduli dei bagnanti, l’imbarcazione, dopo aver sostato qualche minuto lontano dalla gente, si è pericolosamente avvicinata – a bassa velocità – alla riva. Pare che l’intento del pilota, un uomo italiano sulla cinquantina, fosse quello di far salire una sua conoscente, che lo aspettava a terra. La barca ha quindi proceduto a zig zag tra quanti, a quell’ora, erano in acqua, per arrivare poi a pochi centimetri dalla rampa di accesso al mare. «Mi stavo immergendo, sono risalito e mi sono ritrovato la prua davanti al viso. Non capisco come possano succedere queste cose».
Animi roventi, quelli dei bagnanti: «Vattene subito», «Ci hai portato lo smog fin sotto il naso». E ancora: «Attenti, uscite dall’acqua e chiamate la Capitaneria». Proprio la Capitaneria di Porto era stata già allertata qualche minuto prima, dato che il bagnino della spiaggia vicino – benché quella parte di litorale non fosse di sua competenza – aveva intuito qualche movimento sospetto di quell’imbarcazione. La motovedetta della Capitaneria è intervenuta una 20ina di minuti dopo, ma il natante, che nel frattempo è stato respinto dai bagnanti, si era già allontanato, così come quella donna che lo attendeva a terra. «Anch’io ho avuto un’imbarcazione – dice un testimone (che preferisce l’anonimato, ndr) – e mai mi sarei sognato di fare la manovra che ha eseguito quell’uomo. Non si tratta solo di osservare le regole, ma di usare educazione, buon senso e rispetto. Quella barca sarebbe potuta entrare a remi, ma non così. I bagnanti che, come me, erano in mare hanno rischiato la vita».