ANCONA – Una pista di pattinaggio usata come campo da calcio. Con la conseguenza – inevitabile – che chi vuole pattinare resta fuori. È quanto succede da alcuni giorni alla pista del Passetto, dalle parti della pineta.
A denunciare la situazione è una bambina di 9 anni e mezzo, il cui racconto viene confermato dai genitori e dagli zii. Per ragioni di privacy, ometteremo il suo nome. «Qui al Passetto vengo spesso – dice la piccola – perché il parchetto è a due passi da casa mia e questo luogo mi piace molto. Da un po’ di tempo, però, ci sono dei ragazzini un po’ più grandi di me. Avranno 12 o 13 anni e usano la pista di pattinaggio per giocare a pallone. Tirano delle forti pallonate e noi che pattiniamo abbiamo paura di essere colpiti e quindi di cadere e di farci male. Una volta, è successo che il pallone è finito sulla schiena di un signore, poverino».
«Così – prosegue – io, i miei genitori e i miei zii abbiamo chiesto a quel gruppo di ragazzini di dividerci gli spazi. Abbiamo parlato con loro, perché i genitori non ci sono. Ma loro hanno risposto male e hanno continuato a giocare. Vogliono tutta la pista e non scendono a compromessi».
«È tutto vero – conferma la zia – Ho chiamato persino i vigili chiedendo un intervento, ma fino a due giorni fa non era ancora passato nessuno. Quei 13enni sono poco educati, degli pseudo bulletti». Un giorno, riferisce una nonna, «un anziano li ha redarguiti chiedendo di calciare il pallone più piano. La risposta dei giovanotti? Gli hanno detto: ˈDevi mori’ maleˈ. Mi sono venuti i brividi, roba da far accapponare la pelle. Ai miei tempi, queste cose non succedevano e mai si sarebbe risposto in quel modo a gente più grande».
Stando a quanto riferisce chi vive la città dalle 16 alle 20, quel gruppo di ragazzini prima si ritrovava col pallone tra piazza Roma e piazza Pertini. Tuttavia, quando «qualcuno li ha minacciati di chiamare i vigili per le forti pallonate, si sarebbero spostati al Passetto».
I baby calciatori si ritroverebbero alla pineta dopo pranzo, nel pomeriggio: «Solitamente, rimangono dalle 16.30 alle 20» – conferma la zia della bimba in questione. «Io e le mie amichette non sappiamo più dove andare per pattinare in serenità e senza pericoli – commenta la bimba –. Non voglio dire che quei ragazzini non possano (o non debbano) giocare a pallone, ci mancherebbe altro, tutti devono poter giocare. Ma almeno – riflette la piccola – lo facessero più in là e non sulla pista di pattinaggio. Alla fine, siamo sempre noi a doverci spostare».
Una pista di pattinaggio che, tra l’altro, non riserva scenari bellissimi, dietro. All’inaugurazione del parco (tre anni fa), si parlava di un bar o della ripresa del servizio di noleggio pattini, proprio come accadeva un tempo, diverse decine di anni fa. Al momento, però, solo transenne, erba alta e bottiglie di plastica a terra.