Ancona-Osimo

Ancona, per i bimbi epilettici (e farmacoresistenti) ecco la co-terapia della Fondazione Salesi. Domani la cena solidale

La direttrice della fondazione: «Non è una cura medica, ma una coterapia. L’equilibrio energetico viene ottenuto tramite la stimolazione con la musica e per questa ragione i bambini portano le cuffiette»

foto Fondazione Salesi

ANCONA – Un momento conviviale si trasforma in gesto di solidarietà per i piccoli pazienti epilettici dell’Ospedale Salesi di Ancona. L’appuntamento, promosso dalla Fondazione Ospedale Salesi onlus di Ancona, unitamente al Dsa Centro Multispecialistico dorico è per domani (29 ottobre) al Ristorante dello chef Elis Marchetti  al Conero Golf Club di Sirolo, dove si terrà una cena solidale il cui ricavato permetterà di sostenere “La Via  dell’Ascolto – Tomatis per tutti”.

«Si tratta di un progetto pilota che prevede il coinvolgimento di alcuni bambini epilettici», spiega la direttrice della fondazione, Laura Mazzanti. Che prosegue: «L’iniziativa, promossa dalla fondazione (in collaborazione con Dsa Centro Multispecialistico di Ancona), consiste nella somministrazione del Protocollo Tomatis, una pedagogia dell’ascolto, messa a  punto dal dottor Tomatis, medico otorinolaringoiatra francese inventore dell’audiopsicofonologia, che permette  di riattivare e riorganizzare tutti i circuiti audio-fonatori ascoltando la musica».

La professoressa Mazzanti, direttrice della Fondazione Salesi

«Tramite una apposita apparecchiatura acustica – spiega Mazzanti – le stimolazioni sonore che arrivano al paziente, sia per via  aerea, sia per via ossea, producono un riequilibrio energetico dell’intero sistema neurale». «Questa non è una cura medica, bensì una coterapia. L’equilibrio energetico viene ottenuto tramite la stimolazione con la musica e per questa ragione i bambini portano le cuffiette. Si tratta di pazienti epilettici, ma non è qualcosa, ripeto, che cura la malattia. Sono bambini che hanno una epilessia farmaco resistente e questa è la loro ultima spiaggia. Domani, sarà portata la testimonianza delle mamme delle prime due bambine epilettiche e farmacoresistenti trattate col metodo Tomatis qui ad Ancona, al Salesi».

Un progetto che coniuga ricerca e clinica: «Il protocollo  richiederà due anni di lavoro, durante i quali tutto il nucleo famigliare di ogni paziente sarà coinvolto. Al  termine del percorso, i risultati clinici raccolti (in anonimato) saranno oggetto di ricerca scientifica, e sottoposti (dalla fondazione) al Cerm, il Comitato Etico della Regione Marche. Ad occuparsene, sarà la dottoressa Carla Marini, direttore di neuropsichiatria, in collaborazione con il Comitato Scientifico Dsa del Progetto e i ricercatori dell’Univpm, l’Università Politecnica delle Marche.

I risultati saranno successivamente pubblicati e condivisi con tutta la  Comunità Scientifica. Nel corso della serata al Conero Golf Club, verranno illustrati i primi dati emersi dalla ricerca e dal coinvolgimento dei primi piccoli pazienti.

(foto Fondazione Salesi)

Tra l’altro, sono state avviate da mesi le raccolte fondi e l’asta Charitystars – www.charitystars.com/tomatispertutti – che hanno visto la partecipazione di tantissimi personaggi del mondo dello sport,  dello spettacolo, del design come Gianmarco Tamberi, Tommaso Marini, Ndiaga Djeng, US Ancona Calcio,  Francesco Pannofino, Luca Ward, Neri Marcoré, Vanessa Gravina, Lorella Cuccarini, Arianna Bergamaschi,  Michele Monina, Tonelli Design, iGuzzini illuminazione, Franco Panella. L’asta ha avuto anche l’endorsement  di tre importanti testimonial: dalla conduttrice Milly Carlucci, ai giornalisti Rai Paolo Notari e Barbara Capponi. 

«Lo scopo della cena solidale – conclude Mazzanti – è quello di incrementare il numero dei  pazienti che accedono al protocollo Tomatis gratuitamente, e di potenziare ricerca e formazione di personale  qualificato. Inoltre, è prevista la testimonianza delle prime famiglie dei pazienti che hanno aderito alla  somministrazione del protocollo. L’iniziativa – tengono a precisare dalla fondazione – vede il coinvolgimento dell’Università Politecnica delle Marche e registra una particolare attenzione da parte della Regione Marche