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Ancona, sul Piano urbano della mobilità sostenibile ora la parola passa ai cittadini. Pronto un questionario

Obiettivo del Pums è migliorare la qualità della vita e le prestazioni ambientali dell'area urbana. L'assessora Simonella: «La partecipazione è un metodo di lavoro e di governo dell'amministrazione»

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(Foto da Pixabay)

ANCONA – Il Piano urbano per la mobilità sostenibile del Comune di Ancona (Pums) entra nella sua fase operativa e ora tocca ai cittadini. Pronto un questionario per cittadini e pendolari. Un modo per conoscere le opinioni, i bisogni, le abitudini e i desideri della città in tema di mobilità. «Aggiungiamo – afferma l’assessora alla Mobilità e trasporti Ida Simonella – un ulteriore tassello al percorso di partecipazione che per la nostra amministrazione è un metodo di lavoro e di governo. Dopo il confronto con i Comitati territoriali di partecipazione (Ctp) e le Commissioni, ora ci rivolgiamo direttamente ai cittadini, perché il Piano dovrà essere perfettamente aderente ai bisogni della città». Spiega l’assessore alla Partecipazione e alla viabilità Stefano Foresi: «Il fatto che siamo partiti proprio dal confronto con i Ctp dimostra ancora una volta la volontà dell’amministrazione di mettere al centro la partecipazione dei cittadini, a tutti i livelli. Ci teniamo moltissimo, per costruire concretamente insieme il futuro della mobilità cittadina».

Per garantire un buon inizio in termini di “localizzazione” dei temi strategici, il Comune, in collaborazione con Isfort, l’Istituto di formazione e ricerca sui trasporti che collabora con l’Ente per la redazione del piano, ha predisposto un questionario per tutti i cittadini e per i pendolari che arrivano in città per motivi di studio o di lavoro, così che i progettisti possano disporre delle informazioni necessarie sulle caratteristiche degli spostamenti e sull’attitudine a utilizzare nuove modalità di viaggio.

Il questionario è disponibile sul sito del Comune di Ancona, raggiungibile dallo slider in home page, o direttamente all’indirizzo https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSc5V7qprgiQUIjlPZSJxUuVxjLfed0C9oUOkDld2nkA0pKgkA/viewform.

Maggiore sarà il numero delle risposte, tanto più aderente agli effettivi bisogni della comunità sarà il percorso di pianificazione.

Il Piano urbano per la mobilità sostenibile di Ancona: i dettagli

Il Pums, lanciato ad Ancona il 28 luglio 2021, non si pone come piano aggiuntivo all’interno del sistema di governo della città, ma, in base alla normativa europea e nazionale, come un documento che recepisce i piani preesistenti (nel caso di Ancona il Prg, il Pia e tutti gli altri documenti strategici di cui si è dotata l’amministrazione), con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e le prestazioni ambientali dell’area urbana, in modo da assicurare un ambiente più sano in un complessivo quadro di sostenibilità economica e sociale, in condizioni di sicurezza, autonomia e accessibilità. Questo tipo di pianificazione strategica intende dunque soddisfare la variegata domanda di mobilità delle persone e delle imprese integrando gli altri strumenti sulla base dei principi di partecipazione, monitoraggio e valutazione.

Il Comune di Ancona ha già redatto e approvato in giunta un documento metodologico per la redazione del Pums (Dg n. 204 del 17/04/2018) e, sulla base di questo, ha da tempo avviato attività e progetti per individuare la griglia degli obiettivi e delle azioni, in collaborazione con le società partecipate che sviluppano servizi di mobilità e sosta e con gli altri Enti coinvolti (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione Marche, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, Università Politecnica delle Marche, Azienda ospedali riuniti Umberto I, Camera di Commercio, Comuni aderenti Piano di sviluppo dell’Area metropolitana medio adriatica_ AMMA).

La redazione del Pums prevede, in concreto, l’integrazione di quattro programmi: il Piano Generale del Traffico Urbano, il programma triennale del TPL urbano, il Programma Urbano dei Parcheggi e il Piano urbano della Mobilità Ciclistica.

Il questionario rivolto ai cittadini

Il questionario proposto ai cittadini e agli stake holders classifica le risposte in base al genere, alla fascia d’età, alla condizione occupazionale, alla residenza, al lavoro e alle modalità di svolgimento dello stesso (smart working o in presenza). Tiene conto inoltre del tipo di spostamento principale (comunale o extracomunale), dei motivi dello stesso, delle fasce orarie, dei mezzi utilizzati, dei tempi impiegati, dei motivi della scelta dei diversi mezzi di spostamento pre e post Covid, con un focus particolare sultilizzo delle biciclette e sulle poste ciclabili e sui sistemi di micromobilità.

Il questionario raccoglie infine le osservazioni e i suggerimenti dei cittadini per lo sviluppo della mobilità del futuro, in particolare relativamente a efficacia ed efficienza del sistema di mobilità, sostenibilità energetica ed ambientale, sicurezza, sostenibilità socio-economica, miglioramento dei servizi, riequilibrio modale (per esempio meno spostamenti in auto e più con il TPL), riduzione della congestione (ad es. nuovi servizi di sharing, mezzi commerciali sostenibili), miglioramento dell’integrazione tra lo sviluppo del sistema della mobilità e l’assetto e lo sviluppo del territorio (ad es. servizi di TPL in nuove aree urbane), miglioramento della qualità dello spazio stradale ed urbano (ad es. nuove aree pedonali e/o zone 30), riduzione del consumo di carburanti tradizionali diversi dai combustibili alternativi, miglioramento della qualità dell’aria, riduzione dell’inquinamento acustico, dell’incidentalità stradale, miglioramento della inclusione sociale (ad es. abbattimento delle barriere architettoniche), riduzione della spesa per la mobilità (ad es. sconti sull’acquisto degli abbonamenti al TPL per i lavoratori).

Il Comune lancia dunque l’invito a tutti i cittadini a rispondere alle domande del questionario.
«Tutti i dati forniti saranno trattati in forma anonima e soltanto per le finalità statistiche nell’ambito del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. I dati forniti non saranno in alcun modo conservati, se non trattati in maniera aggregata ed anonima per le finalità di pianificazione della mobilità», assicura l’ente.