Ancona-Osimo

Pinacoteca, un flop la mostra sul Caravaggio

Esposta dal 30 settembre all'8 gennaio all'interno della Pinacoteca del capoluogo dorico ha registrato numeri inferiori alle previsioni iniziali

Mostra "Il Caravaggio di Roberto Longhi" presso la Pinacoteca (fonte Comune di Ancona)

ANCONAÈ stata un flop la mostra “Il Caravaggio di Roberto Longhi”, esposta dal 30 settembre all’8 gennaio all’interno della Pinacoteca. I numeri sono decisamente inferiori alle previsioni iniziali perché la mostra si è chiusa con un totale di 6.762 ingressi, di cui 4.735 i paganti, 1506 gli studenti delle scuole e 521 gli ingressi omaggio. Un afflusso deludente rispetto alle previsioni del Comune e di Civita Mostre che ha organizzato l’evento. L’assessore alla Cultura Paolo Marasca si aspettava 7mila paganti, Civita ne aveva previsti 10mila.

«Gli effetti positivi della mostra – dice Paolo Marasca – superano di gran lunga il fatto che, al momento di proporla, ci si attendeva un riscontro maggiore di visitatori. Con effetti positivi intendo effetti economici e di bilancio generale. La programmazione artistica a cavallo tra 2016 e 2017 quota, infatti, circa 1 milione e 300mila euro, di cui non più di 150mila pesano sul bilancio comunale, mentre i restanti provengono da finanziatori privati (750mila dalla Fondazione Cariverona) e dagli organizzatori degli eventi». Con la mostra dedicata al dipinto di Caravaggio, e con Ecce Homo alla Mole, Ancona nel 2016 «ha fornito un’offerta espositiva che non trova paragone in molte città di cultura italiane. Questo ha avuto come conseguenza un accreditamento a livello nazionale tra gli operatori del settore e presso il pubblico, che porta alla crescita delle proposte realizzabili e delle possibilità culturali. Ancona si è inserita in un circuito e nel 2017 ne trae i primi importanti frutti, con iniziative alle quali si sta lavorando. La fontana al porto antico ne è già un esempio».

Sul fronte delle entrate e delle uscite, il costo totale della mostra è stato di 140mila euro, di cui 100mila sostenuti dal Comune e 40mila da Civita. L’incasso è stato però di circa 44mila euro, di cui a Civita spettano 23.675 euro e i restanti spettano al Comune (20.325), abbassando il costo dell’investimento da parte del Comune a poco meno di 80mila euro. «Il Comune non ci ha rimesso – continua l’assessore – perché il costo della mostra è stato compreso all’interno del capitolo dedicato ai Musei dal bilancio votato in consiglio comunale, senza attingere a risorse altre o straordinarie». Marasca ricorda come la «mostra abbia fatto sapere all’Italia, senza costi di pubblicità, la riapertura della Pinacoteca».

Inoltre, l’affluenza alla Pinacoteca «si è quintuplicata rispetto agli ingressi avvenuti dal 2006 al 2012». In quegli anni la media mensile dei paganti era di 133 persone, quella dei non paganti di 345 al mese. Nei quasi sette mesi di riapertura del 2016 la media mensile è stata invece di 1789 visitatori, di cui 981 paganti. «Grazie alla mostra – continua – gli ingressi totali in Pinacoteca dal 9 giugno all’8 gennaio assommano a 12.527, di cui 6873 paganti e 5765 omaggio, che comprendono le scolaresche e i quattro giorni di apertura gratuita per la cittadinanza di giugno. Per questi effetti, un investimento di poco meno di 80mila euro è ritenuto accettabile, anzi auspicabile per una città che nutre ambizioni culturali importanti».

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