Ancona-Osimo

Ancona, un parcheggio al posto della stazione marittima: Rubini: «Occasione persa»

Il consigliere e vicepresidente del consiglio comunale non ci sta: «Ci mobiliteremo e daremo voce ai tanti contrari a questa scelta»

La stazione marittima di Ancona

ANCONA – La stazione marittima dello scalo dorico con le sue future destinazioni torna a far parlare di sé dopo la notizia emersa nei giorni scorsi secondo la quale la giunta comunale di Ancona, d’accordo con l’autorità portuale, vorrebbe ricavarne lo spazio per un parcheggio con 120 posti auto. Il tema del suo recupero, come possibile e fondamentale approdo per una metropolitana di superficie, era stato trattato ampiamente, oltre un anno fa, in campagna elettorale, e per l’allora candidato sindaco Daniele Silvetti la riapertura della stazione marittima aveva costituito uno dei punti del suo programma, come riportato anche da CentroPagina. Adesso, però, il dietrofront: autorità portuale e amministrazione comunale di Ancona, infatti, starebbero lavorando a un progetto già ben avviato per trovare nuovi posti auto da adibire a parcheggio che serva il centro cittadino. Questo potrebbe avvenire, infatti, recuperando tra i 120 e i 150 posti auto proprio nell’area che ospitava la fermata ferroviaria della stazione marittima, a ridosso della banchina Da Chio.

Una scelta che commenta così il consigliere comunale e vicepresidente del consiglio, nonché ex candidato sindaco per Altra Idea di Città e Ancona Città Aperta, Francesco Rubini: «I profili di critica a questa scelta sono due: il primo riguarda il tema di una promessa elettorale su cui il centrodestra ha appoggiato la sua campagna, anche legata al fatto che su quel tema s’era giocata molto elettorato progressista, una promessa che si sta sciogliendo come neve al sole. Ricordo che questa cosa della riapertura della stazione marittima e del ripristino del collegamento è scritta nel programma elettorale di Silvetti. Il secondo è che al di là delle promesse elettorali, con una scelta di questo tipo Ancona rischia di perdere per sempre la possibilità di avere uno strumento di mobilità efficace e sostenibile che le avrebbe permesso di guardare alle migliori esperienze europee e del mondo. Leggendo le dichiarazioni dell’autorità portuale sarebbero già un bel pezzo avanti. Su questo ci mobiliteremo e daremo voce ai tanti contrari a questa scelta».

Riguardo ai binari dismessi da Rfi e praticamente irrecuperabili, Rubini prosegue: «Come tutte le scelte infrastrutturali, le decisioni si prendono in un percorso di discussione tra gli attori coinvolti. Il trascorrere del tempo avrà creato sicuramente dei problemi di questo tipo, ma siamo convinti che con una politica decisa e compatta una soluzione si sarebbe trovata. Anche lo stesso Acquaroli sembrava favorevole alla riapertura. Ho l’impressione che sia una scusa il fatto di addossare le responsabilità a Rfi». Ma potrebbero un parcheggio in area portuale e una navetta elettrica essere una risposta che vada in direzione di una mobilità sostenibile? Rubini conclude: «Alla fine la sostanza è che le auto arrivano in centro in una zona già altamente inquinata dalle emissioni delle navi in porto. Poi meglio una navetta elettrica rispetto a una a combustione fossile, certo, ma realizziamo un parcheggio all’interno del porto, la sostanza è sempre la stessa: auto e parcheggi. Non c’è la volontà di provare a immaginare soluzioni alternative».