ANCONA – Si inizia a muovere lo scacchiere politico in vista delle elezioni regionali del 2020. Nei giorni scorsi l’ex sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli ha ufficializzato la nascita di “Cambia le Marche” il nuovo soggetto politico che segna l’addio con Forza Italia e la scesa in campo per le regionali. Ed è subito scontro politico.
L’ex sindaco di Ascoli aveva motivato la sua decisione in un post affidato a Facebook: «Forza Italia evapora e sparisce a causa di gravi errori nella conduzione di un partito che ad Ascoli ha sbagliato tutto. Non bisogna scomodare analisti e studiosi di flussi elettorali per certificare la debacle: basta rilevare che, per la prima volta dopo vent’anni, nella Giunta Comunale del capoluogo piceno, bastione del centrodestra nelle “Marche rosse”, non sarà presente alcun membro eletto nella lista di Forza Italia». Una presa di distanza, quella di Castelli, che nasce ad Ascoli dalle scelte politiche operate dal partito nella “città delle 100 torri”.
«L’errore – spiega Castelli – di aver avallato l’ammutinamento di Celani, di non aver presentato la lista di Forza Italia (nonostante la formale disponibilità del vicesindaco e del capogruppo uscenti), di aver ripudiato il buongoverno degli ultimi dieci anni reclutando i peggiori avversari della nostra amministrazione, di aver escluso il sindaco uscente da ogni decisione ma soprattutto l’errore politico di aver rinnegato l’alleanza con Fratelli d’Italia e Lega per abbracciare il Pd e i suoi accoliti antisovranisti».
L’ex sindaco di Ascoli parla di «procurata eutanasia di Forza Italia ad Ascoli» e sottolinea: «Forza Italia Marche mi relega ai margini? È da parecchio che accade ma ne farò un ragione. Tutti sono necessari e nessuno è indispensabile». «La misura è colma», incalza Castelli e puntualizza: «Continuerò a impegnarmi nel centro destra, come prima e più di prima, ma nessuno può pensare di arruolarmi nell’equipaggio della squadra avversaria. Le battaglie le concludo sempre e solo dalla stessa parte in cui le ho iniziate. Me lo hanno insegnato quando avevo i calzoni corti».
Un presa di distanza forte, quella dell’ex sindaco, che ha suscitato l’immediata reazione di Forza Italia. A commentare la mossa di Castelli è il commissario regionale Marcello Fiori: «Addolora ma purtroppo non sorprende» spiega. «Da lungo tempo Guido Castelli ha ritenuto di intraprendere un proprio percorso autonomo: lo scorso settembre mentre tutto il movimento politico di Forza Italia era riunito a Fiuggi con il Presidente Silvio Berlusconi lui ha preferito essere a Roma sul palco di Atreju (manifestazione di Fratelli d’italia) con Giorgia Meloni, Giovanni Toti, Raffaele Fitto. Lo scorso 31 marzo all’assemblea nazionale di Forza Italia a Roma, conclusa da Silvio Berlusconi, ha ritenuto di non essere presente. Non vi sono nemmeno tracce significative del suo impegno alle ultime elezioni europee (per le quali il movimento politico gli aveva offerto di candidarsi) e dove i candidati di Forza Italia erano il vice presidente di Forza Italia Antonio Tajani e la super ascolana Anna Maria Rozzi».
Una decisione, quella di Castelli, sulla quale secondo Fiori hanno influito in maniera importante anche la spaccatura e le divisioni di Forza Italia e di numerosi movimenti civici. «Invoca coinvolgimenti e condivisioni quando ha di fatto lanciato la sua candidatura a presidente della Regione, senza essersi confrontato con nessun organo del Movimento politico. Così come grandi responsabilità le ha anche chi in questi anni ha alimentato divisioni invece di cercare possibili intese. Per queste ragioni e per queste spaccature profonde (che hanno radici decennali e non certo attribuibili alla gestione di oggi del movimento politico) Forza Italia non ha presentato una sua lista alle ultime elezioni comunali. Pertanto non è rappresentata formalmente in consiglio comunale».
«Forza Italia ad Ascoli, nelle Marche e in Italia – conclude il commissario regionale di Forza Italia – con i suoi contenuti e i suoi valori, è, e vuole essere, componente essenziale di un centrodestra liberale, cattolico, garantista e riformista alternativo allo statalismo della sinistra e al dannoso pauperismo dei 5 stelle».
«Il movimento che ha creato Castelli può essere molto interessante se racchiuderà persone della società civile o liste civiche importanti, dove militano persone impegnate sul territorio regionale in termini seri, e non voltagabbana che hanno cambiato più partiti o persone politicamente poco serie – commenta il capogruppo della Lega Sandro Zaffiri – .
Può essere un valore aggiunto per il centro destra a prescindere dalla candidatura a presidente regionale che la coalizione dovrà scegliere in una valutazione molto seria dei problemi del territorio e della stessa caratteristica politica della regione. Una colazione allargata del centro destra crea senz’altro un valore aggiunto, a patto che venga gestita nel segno di un alto livello della politica, al di là del consenso su un nome, sul quale è prioritario il progetto».
Elena Leonardi