ANCONA – Vendita di cannabis light, arriva la polizia e sequestra l’intera fornitura. Il blitz è scattato questa mattina, al negozio Indoornova Grow Shop di via XXIX Settembre. All’opera la squadra mobile di Macerata che, coordinata dalla Procura maceratese, sempre nella mattinata di oggi, aveva già controllato due negozi affiliati nella sua provincia, poi sottoposti a chiusura, sequestrando altro prodotto in vendita che avrebbe un principio attivo (il thc, il capostipite della famiglia dei fitocannabinoidi) più alto rispetto a quello ritenuto legale per legge e quindi per la vendita. Il titolare, un civitanovese, è lo stesso per le tre attività ed è indagato per spaccio di droga. Fino a questa sera il punto vendita anconetano, specializzato nella vendita di cannabis light da circa un anno, era regolarmente aperto. Le chiusure hanno riguardato solo i punti vendita a Macerata. Il proprietario delle tre attività ha contattato subito il suo avvocato che attende di leggere gli atti della perquisizione e dei sequestri. Tutta l’indagine è partita dalla squadra mobile maceratese, due mesi fa.
«Le sostanze sequestrate sono tutte ai limiti di legge – dice Renato Codiglia, il legale del titolare dei tre punti vendita Indoornova – questo è quanto mi hanno riferito il mio cliente e i suoi collaboratori che si sono molto meravigliati del sequestro e delle perquisizioni di questa mattina. Sono prodotti regolari con le relative certificazioni. Si tratta di un sequestro preventivo. Valuteremo il da farsi appena avrò i verbali in mano e capirò cosa viene contestato. La merce sequestrata è di una società che si occupa della distribuzione e ha tutte le attestazioni di qualità circa la legalità della prodotto in commercio».
Ad Ancona la polizia è arrivata attorno alle 10.30 e ha prelevato tutta la cannabis in vendita e tutti i lotti presenti in magazzino. Merce pubblicizzata con un principio attivo a norma di legge. I campioni sono stati poi portati alla polizia scientifica per essere analizzati alla presenza anche di un consulente di parte che verrà nominato dal proprietario delle tre attività. Si cercano riscontri sulla percentuale legale o meno del principio attivo che ha fatto scattare la chiusura dei due negozi a Macerata (disposta dal questore mentre la perquisizione ai negozi e i sequestri del prodotto sono stati firmati dal gip di Macerata Domenico Potetti).
Dal negozio di Ancona oggi pomeriggio c’era una forte preoccupazione perché senza il prodotto l’attività è ferma. «Alla polizia abbiamo consegnato tutte le fatture e la relativa certificazione che attesta la legalità del prodotto – spiega un addetto – un prodotto acquistato da fornitori italiani. Abbiamo sempre lavorato onestamente». I controlli oggi hanno coinciso con la pronuncia del Consiglio superiore di Sanità che, su richiesta di un parere avanzato dal ministero della Salute sul tema delle droghe leggere, ha stabilito che «Non può essere esclusa la pericolosità della cannabis light». Il ministero, precedentemente, aveva chiesto lumi sui prodotti contenenti o costituiti da infiorescenze di canapa. Quelli quindi venduti nei cosiddetti canapa shop, diffusisi ormai in tutto lo Stivale. Ora il Css raccomanda che non sia consentita la libera vendita. Le attività che fino ad oggi hanno venduto tali prodotti potevano farlo perché ritenuti prodotti da collezione, non per il consumo. Verranno fatti chiudere tutti i punti vendita? Ad Ancona, oltre a Indoornova, ci sono altri due negozi che vendono cannabis light, “Mari-Kà”, sotto la galleria dorica, e “Cannabis store Amsterdam”, in corso Garibaldi. «Due mesi fa – racconta Leonardo Marco Totaro, titolare di “Mari-Kà” – la polizia è stata qui e ha chiesto di vedere delle confezioni, io gliele ho mostrate e poi è andata via. Da noi questa mattina non ci sono stati controlli».