ANCONA – Nei giorni scorsi, è partito il progetto ˊEduchiamo insieme alla legalitàˊ, presentato a metà settembre e fortemente voluto e incentivato dal questore dorico, Cesare Capocasa, per tutti gli istituti scolastici della città.
La prima lezione si è tenuta presso la scuola media Buonarroti e gli studenti, oltre a ricevere alcuni gadget della polizia, hanno ascoltato ed interagito con i poliziotti di Ancona sui temi del bullismo, del cyberbullismo, della legalità, dei pericoli della rete, del numero unico di emergenza 112 e di come usare al meglio l’app della polizia ˊYou Polˊ.
Ma non è tutto: perché da metà settembre, in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico, Capocasa ha disposto mirati presidi presso le scuole attraverso la presenza costante del poliziotto di quartiere e della squadra cinofili. In particolare, il compito del poliziotto di quartiere è quello di fornire un presidio ed affiancare i giovani studenti nel momento dell’ingresso ed all’uscita da scuola, acquisisce eventuali segnalazioni provenienti dai ragazzi o dai loro genitori attraverso un canale comunicativo diretto.
Inoltre, intrattiene dibattiti quotidiani con i ragazzi su tematiche quali l’inclusione ed il contrasto ad ogni forma di discriminazione ed al rispetto del prossimo. La presenza dei cinofili del raggruppamento di Ancona durante la settimana davanti i plessi scolastici, nel momento dell’ingresso e dell’uscita degli studenti e durante la pausa ricreativa garantisce la possibilità di svolgere attività di prevenzione e di controllo per evitare eventuali conflittualità e tensioni tra i giovani che potrebbero acuirsi proprio in quei momenti.
«È fondamentale contribuire all’educazione, al rispetto delle regole e alla conoscenza dei valori della nostra Costituzione, ma anche proporre agli insegnanti e ai genitori segmenti di riflessione per formare i cittadini di domani – sottolinea il numero uno di via Gervasoni – Penso ai fenomeni di devianza più vicini ai giovani, quali il bullismo, il cyberbullismo, l’educazione stradale, l’utilizzo consapevole di internet e dei social. La scuola è l’architrave sul quale poggia la società e questo modo di esserci della polizia di Stato credo sia una delle cose più belle».