ANCONA – «Con questa disposizione abbiamo toccato il fondo, è scandaloso. La dignità del lavoratore va difesa senza se e senza ma». A parlare è Vincenzo Marino, segretario regionale di Ugl il sindacato di Polizia Locale. Al centro della polemica la disposizione diramata recentemente dal Comando di Polizia Locale di Ancona che ribadisce come il “servizio appiedato” debba essere svolto a piedi e che in caso di richiesta di rientrare al Comando, spiega Marino, «questa non può essere accolta e in caso di bisogni fisiologici del personale possono essere utilizzati i bagni della sede del Comune in Piazza XXIV Maggio, quella dell’Informagiovani in Piazza Roma e quella dell’Ascensore Comunale in Piazza Dante». Insomma «pochi bagni e agenti di costretti a trattenersi».
Un provvedimento che riaccende la polemica su una gestione «che a nostro avviso, oltre ad evidenziare lacune gestionali di natura tecnico operativa ed amministrativa, si arricchisce di aspetti grotteschi ma purtroppo anche lesivi della dignità dei lavoratori», osserva il segretario regionale.
Per Vincenzo Marino, infatti, «oltre a cristallizzare un’evidente “disparità di trattamento” tra i vari settori che compongono la struttura, tra chi lavora in ufficio e chi no, di fatto si andrebbe a violare l’art.28 del Decreto Legislativo 81/08 che disciplina in materia di “benessere organizzativo”. Pensiamo a tutti gli uomini e donne che indossano l’uniforme della Polizia Locale Dorica, considerato anche le temperature di questi giorni, ai disagi ma soprattutto alle ripercussioni psico-fisiche».
Come evidenzia il segretario regionale di Ugl, «il sabato e la domenica due strutture di quelle indicate nella disposizione sono chiuse, e in questo periodo negli altri giorni osservano un orario ridotto, mentre la terza è oggettivamente raggiungibile solo con auto di servizio quindi per nostra pace dovremmo “trattenerci” fino al lunedì».