ANCONA – «Il Ponte dell’Immacolata? Come fatturato siamo tornati ai numeri pre Covid, come presenze invece crescono, ma sono ancora un po’ sotto il livello del 2019». A dirlo è Ludovico Scortichini membro del board nazionale di Astoi Confindustria. La tre giorni che dà il via ai viaggi legati alle festività sconta i rincari, ma anche il quadro geopolitico internazionale, in particolare la guerra in Israele.
«In questo periodo dell’anno – prosegue Scortichini – la parte del leone la facevano tradizionalmente Paesi come Giordania, Tunisia ed Egitto, mete che risentono del conflitto in Israele. Le destinazioni più richieste sono le capitali europee, come Parigi, Vienna, Monaco, Innsbruck, Barcellona, Valencia e Malaga, e il Nord Europa, come Copenaghen e Oslo, oltre all’Islanda».
Scortichini, ceo e fondatore di Go World, tour operator, spiega che se «nel 2022 il fatturato aveva raggiunto il 73% di quello del periodo pre-Covid, quest’anno è tornato al 100%», mentre il numero di passeggeri è ancora un po’ al di sotto. Il movimento turistico legato alle festività che dal Natale arrivano all’Epifania è «abbastanza buono, c’è voglia di partire, di viaggiare». Le mete più gettonate per le festività sono «Dubai, Emirati Arabi, Stati Uniti, Estremo Oriente, mete quasi soldout. Siamo soddisfatti, anche se la stagione sarebbe stata migliore senza la guerra in Isarele e senza il conflitto in Ucraina».
Per quanto riguarda la stagione sciistica, le destinazioni estere più appetibili sono sono Aspen, in Colorado, e le montagne della Nuova Zelanda, ma si tratta di numeri minimi, una nicchia di mercato, per il resto i marchigiani si dirigono principalmente sulle Dolomiti, in località come Cortina, Madonna di Campiglio, Courmayeur, ma si tratta di «un mercato che si muove se legato alla neve e quindi soprattutto sotto data».