Ancona-Osimo

Potenziamento personale Questura di Ancona, il Siulp: «Dimenticati altri “ingranaggi” di un apparato che deve lavorare in sinergia»

Il Sindacato Italiano Unitario dei Lavoratori Polizia interviene sul potenziamento di 18 unità in arrivo alla Questura di Ancona

Alessandro Bufarini, segretario provinciale del Siulp

ANCONA – Un potenziamento di 18 unità, 15 del ruolo agenti-assistenti e 3 del ruolo Ispettori, «sono questi i
numeri del personale» assegnato alla Questura di Ancona e «che andranno a rinforzare, su indicazione (imposizione) del Ministero, l’ufficio Immigrazione, la squadra Mobile e la Digos, ad inizio gennaio». Lo scrive in una nota stampa il Siulp che si dice soddisfatto per il potenziamento di Uffici «che stanno lavorando sottorganico, da anni» ma evidenzia allo stesso tempo che sono stati «totalmente dimenticati gli altri “ingranaggi” di un apparato che deve lavorare in sinergia».

Secondo il segretario generale provinciale del Siulp Alessandro Bufarini «una riflessione più ampia, quindi, va fatta.
La Divisione Anticrimine è in difficoltà, la Polizia Amministrativa ha risorse sempre più limitate, la logistica ha sempre più un ruolo marginale, ma, soprattutto è in grande sofferenza il lavoro di chi fa prevenzione e che rappresenta il miglior “biglietto da visita” della Polizia sul territorio con i cittadini, la squadra Volante. Da aggiungere – prosegue – che le aggressioni alle Forze di Polizia o agli operatori di pubblica necessità o che svolgono un pubblico servizio, medici, infermieri, ferrovieri, professori, addetti ai controlli, etc…sono sempre più frequenti e richiederebbero sempre più presenza da parte di chi è deputato al controllo del territorio, anche a garanzia degli stessi operatori che possono ottenere ausilio da un’altra pattuglia in caso di necessità; in provincia abbiamo Commissariati di Pubblica Sicurezza che non riescono a far uscire su strada una volante per turno h24, e la stessa questura ha difficoltà a farne uscire due».

Anche sull’incremento degli organici degli uffici il Siulp pone delle riflessioni. «Quando si parla di potenziamento si auspica che sia ad invarianza dei carichi di lavoro, allora il giovamento per il personale è reale, ma se l’aumento di organico – spiega -, è collegato ad un aumento dei carichi di lavoro dovuto alle connesse esigenze di apertura di un Centro di Permanenza per il Rimpatrio, come potrebbe facilmente essere prevedibile per l’ufficio Immigrazione, allora i colleghi non avranno nessun giovamento sulle proprie condizioni di lavoro e sul relativo benessere. Per tale motivo poniamo una seconda riflessione sul ruolo e la funzione del Questore perché, è innegabile che la politica del territorio non si fa a Roma ma sul territorio e da parte di chi ne ha la responsabilità».

Bufarini evidenzia che «il Questore non è solamente il rappresentante di vertice di una delle Forze di Polizia, ma un esperto dirigente, Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, al quale è affidata la responsabilità e il coordinamento, a livello tecnico operativo, dei servizi di ordine e di sicurezza pubblica e dell’impiego a tal fine della forza pubblica e delle altre forze eventualmente poste a sua disposizione come prevede la Legge 121/81. Ne consegue che le scelte gestionali sono a lui deputale e ponderate alle criticità funzionali e territoriali che nessuno meglio di lui conosce».

Secondo il Siulp «la scelta del Ministero di imporre l’assegnazione delle 18 unità di potenziamento specificandone gli uffici di destinazione, non solo svilisce la capacità gestionale di chi ha la responsabilità, un ruolo, una funzione nella sicurezza del territorio come il Questore, il Comitato per l’ordine e sicurezza pubblica, perché va ad incidere negativamente sulle esigenze di Sicurezza dei cittadini. La Polizia di Stato – conclude la nota – è un’Istituzione che funziona, moderna ed efficiente, perché ha sempre valorizzato la necessaria autonomia gestionale, come pure un adeguato coordinamento delle forze di polizia nella gestione delle questioni di ordine e sicurezza pubblica a livello provinciale, da parte dell’Autorità di Pubblica Sicurezza».