ANCONA – Povera Galleria Dorica: assediata dalle transenne e, al venerdì, anche dal mercatino dei croceristi, una volta alla settimana percorso a ostacoli di corso Garibaldi. Per metà in disuso, regno dei piccioni, anche di quelli morti, nonostante i dissuasori posti un po’ ovunque. Potrebbe essere un piccolo vanto della città, con i suoi mosaici e la sua galleria di negozi che ricorda, in miniatura, le gallerie più celebri, da quella intitolata a Vittorio Emanuele II, a Milano, a quelle di Torino, Napoli e Roma, senza scomodare il Forum Les Halles di Parigi, con il suo centro commerciale sotterraneo. La Galleria Dorica di Ancona è del 1956 e da allora ha vissuto alterne vicende, momenti di splendore e altri di totale disinteresse e incuria. Al momento sono pochi gli esercizi commerciali aperti che si aprono sul piano terra o quello rialzato verso corso Mazzini, più il barbiere al piano interrato. Qualcun altro ha le vetrine che si affacciano sulla Galleria ma l’ingresso sui due corsi.
Gli altri locali sono dismessi, con pannelli scarabocchiati che coprono le vetrine, oppure utilizzati come magazzini: in pratica tutti quelli che si trovano al piano sotterraneo, barbiere escluso, più tre esercizi commerciali al piano terra. E poi ci sarebbe il piano superiore… Eppure la Galleria Dorica è il centro del centro di Ancona, si affaccia su corso Garibaldi – transennata da aprile – e su corso Mazzini, come pure sul lato di via Marsala, e da sempre sembra promettere di esprimere il potenziale di una galleria commerciale al coperto, come vanno tanto di moda nelle latitudini più al nord. Eppure altrettanto da sempre sembra un problema, per Ancona. Un’area lasciata tristemente alle disperate iniziative dei pochi esercizi commerciali che si affacciano sui suoi mosaici. Già lo scorso aprile un articolo di CentroPagina aveva evidenziato l’esasperazione degli operatori della Galleria Dorica. Tra l’altro otto anni fa se n’era occupato anche l’Urlo di Giampaolo Milzi, e la fotografia di allora sembra esattamente quella di oggi.
Scendendo le scale verso il piano inferiore si avverte netto l’odore di muffa, mentre al piano terra il disinteresse dimostrato dall’ex amministrazione comunale nel trovare una soluzione comune per i vari proprietari e per la servitù di passaggio che permette il transito tra i due corsi ha, di fatto, allontanato gran parte dell’attenzione per quello che potrebbe essere un piccolo gioiello anconetano. Ma così la Galleria Dorica rischia di morire. Il sindaco Daniele Silvetti pochi giorni fa ha firmato l’ordinanza con cui impone all’amministrazione del condominio interessato dai distacchi di alcune lastre di copertura sul lato di corso Garibaldi, proprio dove si trovano tuttora le transenne, di cominciare i lavori (sono già cominciati, ndr) e di concluderli entro i primi giorni di agosto. Poi la Galleria Dorica dovrebbe essere riqualificata e valorizzata nell’ambito di un progetto che riguarderà tutto il centro storico anconetano. Magari sarà il passo opportuno per restituirla degnamente alla città e vederla ritornare a splendere.