Ancona-Osimo

Sanitari, «eroi dimenticati»: i premi non arrivano e i sindacati protestano

La Fials lancia un appello alla Regione per sollecitare ad elargire il riconoscimento economico per medici, infermieri e Oss che hanno lavorato all'emergenza covid-19

ANCONA – «Le promesse di cospicue premialità sono svanite insieme all’allentamento della pandemia». A parlare è la segretaria regionale Fials, Elena Michele che solleva la questione del riconoscimento economico destinato agli operatori sanitari impegnati nell’emergenza coronavirus. 

L’accordo siglato il 28 maggio scorso fra Regione Marche e sigle sindacali (Cgil, Cisl, Uil e Fials), aveva messo a disposizione 20milioni da suddividere fra comparto e dirigenza oltre che fra aziende, con 3.399.613 euro ad Asur, 1.322.922 all’Azienda Ospedaliero Universitaria degli Ospedali Riuniti di Ancona, 1.103.892 a Marche Nord e 596.208 all’Inrca. Riconoscimento che però non è ancora arrivato a medici, infermieri, Oss e tecnici.

«Eroi dimenticati – osserva Elena Michele -. Mentre si fanno proclami, i diritti, insieme agli operatori della sanità sono stati posti nel dimenticatoio sebbene il confronto con le organizzazioni sindacali sia stato stato frequente, la parte pubblica non ha dato risposte esaustive né sui fondi, né sulle suddivisioni delle fasce di premio da attribuire».

«Delle premialità proclamate inizialmente rimane solo un esiguo accenno» prosegue, ponendo l’accento sui «diritti negati ai lavoratori della sanità pubblica ma anche della sanità privata dove il dumping contrattuale ormai in auge è sostenuto da numerose organizzazioni private e premiato da altrettante organizzazioni pubbliche».

Secondo la sindacalista, l’epidemia ha messo a nudo tutta la fragilità della sanità, «costretta ad anni di restrizioni e blocchi delle assunzioni per tutte le figure professionali che lavorano in sanità». Inoltre i tagli hanno portato ad una «drastica riduzione dei posti letto in tutto il Servizio Sanitario Regionale e al taglio delle dotazioni organiche – spiega -. Difficile in queste condizioni parlare di diritti senza deroghe».

La Fials chiede interventi per restituire dignità a tutti i lavoratori della sanità e garantire un servizio pubblico funzionante, «capace di affrontare adeguatamente sia gli eventi eccezionali che quelli di routine, nel rispetto di chi ha lavorato e lavora rischiando per sé e per chi ama per il bene della collettività».