ANCONA – Scoppia la polemica fra sigle sindacali diverse e Regione. Anaao Assomed e Aaroi vanno all’attacco dell’Intersindacale che si scaglia invece contro l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini. Al centro della diatriba l’incontro di ieri – 10 novembre – con l’assessore, nel quale affrontare il tema delle premialità e degli incentivi per i sanitari impegnati nell’emergenza sanitaria covid, ma l’Intersindacale (costituita da Fvm, Cimo, Fesmed, Fassid, Uil, Cisl, Cgil e Anpo) abbandona l’incontro accusando l’assessore di non aver partecipato al confronto, mentre Anaao Assomed e Aaroi invece puntualizzano che le altre sigle sindacali «non hanno voluto attendere l’arrivo dell’assessore all’incontro». Insomma è scontro aperto.
«Vista la gravità della situazione, legata all’emergenza pandemica in atto, era importante e necessario poter attuare un confronto con l’assessore neoeletto, al fine di poter chiarire questioni fondamentali relative al personale che andrà a lavorare al Covid Hospital di Civitanova Marche», lamenta Alessandra Moraca dell’Intersindacale.
«Disattendendo gli impegni assunti, la Regione Marche, ha trasmesso all’ultimo momento la bozza di proposta per la gestione del Covid Hospital di Civitanova, non permettendo ai sindacati di potersi confrontare adeguatamente e fornire eventuali contributi in occasione dell’incontro di martedì 10 novembre 2020».
Secondo la Moraca, «le direzioni delle Aree Vaste e delle Aziende Ospedaliere hanno assunto decisioni inaccettabili, utilizzando, nei reparti Covid, medici con specialità non equipollenti, creando significative ricadute sulla capacità di offrire cure adeguate anche alle gravi malattie non Covid e sovraccaricando, di fatto, il personale».
L’Intersindacale rimarca che «mentre si formulano proposte sulla premialità per chi opererà presso il Covid Hospital di Civitanova, ancora non sono state corrisposte in diverse strutture le premialità, della prima fase, dovute e promesse», mentre per quanto riguarda gli incentivi per i sanitari che andranno ad operare nell'”astronave” realizzata da Bertolaso, «dovranno essere erogati a tutte le strutture regionali che trattano il Covid e che le risorse aggiuntive dovranno essere a carico dei bilanci aziendali».
Per questo i sindacati chiedono chiarimenti sulla mobilità e sull’attività aggiuntiva «che potrà essere solo volontaria e svolta solo dopo avere assolto il debito orario».
Anaao Assomed e Aaroi invece precisano che «al tavolo non hanno partecipato le altre sigle sindacali della dirigenza medica che, seppur convocate e presenti, hanno abbandonato la riunione prima dell’arrivo dell’assessore Saltamartini, giunto con pochi minuti di ritardo».
Le due sigle sindacali che rappresentano medici, dirigenti sanitari, anestesisti e rianimatori spiegano che l’assessore «ha accolto le richieste» di Anaao e Aaroi per quanto riguarda «l’incentivazione per i medici impegnati nella lotta al Covid in tutti i presidi e il principio di volontarietà per il reclutamento».
I sindacati nei giorni scorsi avevano chiesto alla Regione di prevedere forme incentivanti destinate non solo agli operatori del Covid Hospital di Civitanova Marche, ma anche di tutte le strutture regionali delle Marche e che tali risorse fossero individuate attraverso il reperimento di fondi ulteriori e impegnati mediante delibera regionale.
«Tra i punti nodali – spiegano i segretari regionali di Anaao Assomed e Aaroi, Oriano Mercante e Marco Chiarello – c’era il principio della volontarietà per il reclutamento dei dirigenti e, in ogni caso, l’applicazione degli istituti contrattuali. Il ruolo del sindacato deve essere quello di stare al fianco di chi è in trincea ed ha assolutamente bisogno di certezze in merito al riconoscimento del proprio lavoro in questo momento di difficoltà» proseguono, stigmatizzando la presa di posizione dei rappresentanti delle altre sigle.
«Allontanarsi dal tavolo negoziale specialmente in questo momento storico – sottolineano Mercante e Chiarello – non consente di definire meglio alcuni punti di un accordo regionale indispensabile a sostenere chi ogni giorno veste la tuta per la sua protezione e per le cure ai malati, e non fa nemmeno l’interesse dei moltissimi cittadini-pazienti che dovranno la loro vita a coloro che stanno prestando la propria opera con professionalità e abnegazione». Intanto per i prossimi giorni il tavolo si riunisce di nuovo per trovare la quadra dell’intesa.