ANCONA – «Unico rappresenta un’opportunità, la voglia di credere in un percorso che parte dalla stessa mission del Confidi: la fiducia». È con queste parole che il presidente Maurizio Paradisi ha descritto Uni.Co., il confidi regionale nato dalla fusione della Società Regionale di Garanzia Marche, con la Cooperativa Rabini, il Confidi Fermo, Fidimpresa Marche e Cooperativa Pierucci nell’ambito di un percorso sostenuto dalla Regione Marche che vede la partecipazione delle associazioni di categoria, Cna, Confartigianato e Confindustria. La presentazione, nel pomeriggio di ieri, 24 maggio, al Seebay Hotel di Portonovo, dove sono intervenuti il presidente di Uni.Co., Maurizio Paradisi, il presidente di Abi, Roberto Gabrielli, il presidente della Camera di Commercio Marche, Gino Sabatini,il dirigente regionale alla cooperazione, internazionalizzazione, pesca e commercio, Pietro Talarico in rappresentanza dell’assessora Manuela Bora e il comunicatore Riccardo Silvi che ha elaborato il nuovo logo di Uni.Co.
Unire le forze per agevolare l’accesso al credito per le imprese, l’obiettivo di Uni.Co., uno dei confidi tra i più grandi d’Italia. Nel marzo scorso, il Confidi Unico Regionale, costituito nel luglio 2018, ha cambiato nome in Uni.Co. proprio a sottolineare l’unicità nell’aver realizzato una sinergia tra diverse componenti, come ha evidenziato il presidente. Punti di forza, «trasversalità e potere di percepire le problematiche delle aziende» ha detto Paradisi, insieme a servizi di consulenza e «prodotti mirati per le varie esigenze, dalla piccola alla grande impresa». Un importante tappa di arrivo, Uni.Co. per garantire ossigeno alle aziende, in un periodo di crisi che vede molte imprese chiudere i battenti. «Le aziende in questo momento hanno paura di investire, ma dobbiamo fare in modo di dimostrare che c’è fiducia in un mercato che ancora può dire tanto – ha sottolineato Paradisi -. Credo che il futuro appartenga a chi ha voglia di crearlo, per questo dobbiamo garantire prospettive di solidità a chi ha voglia di investire. Occorre scommettere sulle imprese che hanno voglia di innovare e di inventare qualcosa, perché il loro futuro è nel Confidi, dove sono presenti tante competenze, il desiderio di supportare le imprese e la volontà di lavorare bene», ha concluso il presidente di Uni.Co. nel sottolineare che il lavoro da portare avanti sarà nel segno della continuità «con quanto è stato costruito finora».
«Il mondo imprenditoriale oggi chiede il supporto di Confidi per poter agevolare la loro possibilità di accesso al credito», ha dichiarato il presidente di Camera di Commercio Marche, Gino Sabatini, che ha auspicato sia un valore aggiunto. «Oggi più che mai c’è bisogno di credito e di fiducia verso il mondo imprenditoriale e un confidi di questa dimensione e con questa entità potrebbe sicuramente coprire quel gap che è mancato fino ad ora per poter rappresentare al meglio le esigenze della piccola e media impresa». «Fare squadra è l’unica arma vincente per andare avanti», ha concluso Sabatini
«Il Confidi unico è uno degli elementi di aggregazione più importanti che abbiamo avuto nelle Marche negli ultimi anni e raggruppa una serie di confidi che hanno capito che per essere di supporto alle imprese dovevano necessariamente unirsi», ha detto il presidente dell’Abi, Roberto Gabrielli. «Il sistema bancario non solo può utilizzare Uni.Co. per cercare di dare maggior supporto alle imprese, ma tramite Uni.Co potrà conoscere meglio le aziende e soprattutto le loro necessità». «Questa regione ha bisogno di lavorare sull’aggregazione perché l’unione fa la forza e un confidi Uni.Co. può portare grandi benefici alla regione e anche al sistema bancario che ha il compito di valutare e supportare le imprese dal punto di vista del credito. Si accusa spesso il sistema bancario di lavorare guardando esclusivamente i numeri ma le regole impongono di guardare i numeri, anche se non dobbiamo dimenticare anche la dimensione qualitativa dell’impresa. Quindi la conoscenza dell’imprenditore, del business, dei programmi di sviluppo e delle strategie vanno supportati nell’ambito di un binomio che vede da una parte il sistema bancario dall’altra un confidi unico e qualificato».
«La Regione Marche ha creduto dall’inizio su un confidi unico come strumento utile e forte per garantire ossigeno alle piccole e medie imprese, quelle che soffrono di più», spiega il dirigente regionale alla cooperazione, internazionalizzazione, pesca e commercio, Pietro Talarico. La Regione Marche ha stanziato 24milioni di euro di fondi europei, dei quali 6milioni di euro già liquidati. «Uno strumento fondamentale anche per restituire ossigeno alle aziende del cratere», ha concluso Talarico.