ANCONA – «Il cambio alla guida dell’Autorità di Sistema Portuale del medio Adriatico significa sicura retrocessione per il tessuto infrastrutturale ed economico delle Marche». A dirlo è l’ex consigliere regionale del Carroccio Sandro Zaffiri, responsabile provinciale del dipartimento Porti e Infrastrutture per la Lega.
In una nota stampa il leghista invita la politica «all’unità» a sostegno della riconferma dell’anconetano Rodolfo Giampieri che è alla presidenza dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale dal 2 Dicembre 2016 per Decreto del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio. Giampieri era già stato nominato alla guida dell’dell’Autorità Portuale di Ancona il 23 Gennaio 2015.
«La nomina alla presidenza dell’Autorità portuale del medio Adriatico è il primo, vero, banco di prova della politica marchigiana e dei maggiori rappresentanti nelle sedi istituzionali per dimostrare una ritrovata unità di intenti per il bene della comunità regionale» scrive Zaffiri che chiede convergenza su una figura marchigiana.
«Il nome non può che essere quello del presidente uscente di cui è già nota la caratura professionale e che ha dimostrato in questo ruolo di poter produrre risultati convincenti che hanno riscosso un consenso trasversale» prosegue andando all’attacco della maggioranza che ha la Lega nelle sue fila: «Tutto il resto è il fumo che nasconde i soliti giochi della politica che, se dovessero prevalere, farebbero certamente il bene di pochi, producendo però il male di tanti».
L’ex consigliere regionale della Lega sottolinea che una nuova nomina andrebbe a «produrre una discontinuità nel percorso di crescita del sistema portuale di Ancona, una delle rare testimonianze di tenuta in un contesto di generale difficoltà». Secondo Zaffiri, Giampieri «ha dimostrato impegno, serietà e competenza, doti ormai talmente rare da non poter essere sacrificate all’insegna di una semplice scommessa sul nuovo e su un ipotetico cambio di passo».
Inoltre evidenzia che se la scelta dovesse cadere su un’altra figura, «molto probabilmente non marchigiana, significherebbe un fallimento sul piano delle prospettive per l’intera regione che potrebbe ritrovarsi improvvisamente fuori dai canali europei di penetrazione trasportistica, potrebbe veder conseguentemente pregiudicata l’aspettativa di reale potenziamento delle infrastrutture, potrebbe, in definitiva, fare un passo decisivo e irrimediabile nella direzione di una generale retrocessione del sistema economico, infrastrutturale e sociale».