ANCONA – Saranno trasferiti oggi i primi 10 ospiti al Covid Hotel Recina di Montecassiano, mentre verso fine settimana altrettanti ne arriveranno all’Atlantic di Senigallia. Questa mattina (11 novembre) è stato contrattualizzato il Recina Hotel (da 59 posti letto), primo dei dieci nuovi Covid Hotel di prossima apertura, previsti dalla Regione, nell’ambito dell’intesa stretta con Confesercenti, Confindustria, Confcommercio e Federalberghi, per accogliere i pazienti ancora positivi e dimessi dagli ospedali che non possono rientrare nelle loro abitazioni, e le persone che devono restare in quarantena, ma non possono rimanervi nel proprio domicilio, per mancanza di spazio o per la presenza di soggetti fragili. Il contratto è stato definito tra il servizio di Protezione civile regionale e le strutture.
Trasferite le prime 10 persone a Montecassiano, altre 5 dovrebbero arrivare tra la serata di oggi e la giornata di domani: 7 persone arrivano da Ancona, 1 da Ascoli Piceno, 1 da Fermo e 1 da Macerata.
La struttura di Senigallia, che conta 49 posti letto, era già stata attivata nel periodo emergenziale e verrà ricontrattualizzata nella giornata di domani. Intanto Confcommercio ha trasmesso alla Regione l’elenco di altri 5 hotel, fra i quali figurano anche il SeeBay di Ancona, disponibili a divenire strutture covid. Gli alberghi dovranno però passare al vaglio dell’Asur Marche per l’idoneità, dal momento che le camere per accogliere i pazienti covid possono essere solo singole.
Il direttore di Confcommercio Marche, Massimiliano Polacco evidenzia la «grande collaborazione con la Regione, l’Asur e la Protezione civile, con l’obiettivo di contenere l’emergenza covid nelle Marche per restare in area gialla. L’Rt è sceso nella nostra regione, si tratta di uno dei pochi casi in Italia, l’auspicio è che gli ulteriori adeguamenti intrapresi dalla Regione contribuiscano a ridurre l’indice sotto la soglia dell’uno».
«Abbiamo scelto due strutture, delle quali una è baricentrica per il nord delle Marche e l’altra nella parte sud -. spiega l’assessore Stefano Aguzzi – , una volta superata la soglia del 75% di capienza, procederemo a contrattualizzare mano a mano anche le altre strutture sulla base delle esigenze che si presenteranno». «È un ulteriore strumento per cercare di contenere il contagio» spiega il capo della Protezione civile regionale, David Piccinini, nel rimarcare l’impegno del servizio di Protezione civile verso la sanità marchigiana.
«Siamo felici di poter aiutare i nostri corregionali – dichiara Emiliano Pigliapoco presidente regionale di Federalberghi – In questo modo andiamo ad alleggerire il peso enorme che grava sugli ospedali, che così potranno liberare posti letto per lasciare spazio ai pazienti in condizioni più critiche».
L’assessore Aguzzi annuncia anche che è al vaglio l’ipotesi di riattivare il tavolo regionale fra Protezione civile, Gores Asur e Regione, «aperto durante l’emergenza e mai sciolto, ma che non si era più riunito dall’epoca per garantire una maggiore concertazione fra i vari attori». «L’emergenza lo richiede visti i numeri in crescita – spiega Aguzzi – ed è bene prepararsi».