ANCONA – All’Italia serve un piano enogastronomico «con la mappatura di cosa abbiamo e cosa vogliamo promuovere» insieme ad «una migliore organizzazione del comparto che punti anche sulla formazione del personale». Lo ha detto ieri – 4 ottobre – il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, al primo Forum della Ristorazione Marchigiana organizzato da Fipe Confcommercio alla Mole Vanvitelliana di Ancona, nell’ambito della manifestazione Tipicità in Blu. Un evento nazionale nel quale è stato fatto il punto sul settore e sono state tracciate le strategie di sviluppo di uno dei comparti strategici per l’economia.
Il ministro, intervenuto in video collegamento, ha sottolineato che il settore deve puntare su competenze, formazione e innovazione. A tal proposito ha fatto notare come «tutti ormai recitano lo slogan che l’Italia è il Paese più bello e dove si mangia meglio al mondo, ma poi nella scelta delle mete turistiche degli stranieri siamo solo al quinto o al sesto posto, il che vuol dire che altri sono più bravi di noi nell’organizzazione e nella promozione».
Garavaglia ha poi evidenziato che all’Italia manca un piano enogastronomico che hanno invece altri paesi, come anche il Guatemala, ed ha rimarcato che l’ambasciatore messicano, «per citare solo un piccolo esempio, si è inventato una tovaglietta con scritti i principali prodotti alimentari e i siti d’eccellenza del suo Paese che ha distribuito a tutti i ristoranti messicani presenti nel mondo».
Sul tavolo poi, il tema del personale: «Se c’è il 10% di disoccupazione e mancano 300mila addetti al settore ristorazione – ha fatto notare – vuol dire che qualcosa non funziona e che bisogna intervenire anche sulla formazione del personale». Per il ministro occorre poi rafforzare le strutture istituzionali dedicate al comparto, una questione che «dovrà essere introdotta nella prossima legge di bilancio». Il ministro ha infine annunciato che la Conferenza Mondiale del Turismo del Vino, si svolgerà per la prima volta in Italia, ad Alba in Piemonte nel settembre 2022, e sarà preceduta da incontri sul tema in ogni regione italiana.
Il direttore generale Fipe-Confcommercio Roberto Calugi ha ricordato le conseguenza della pandemia sul settore, un periodo che ha definito «devastante» e che in 18 mesi ha fatto perdere «il 40% del fatturato» pari a 40 miliardi di euro e 250mila addetti, con un impatto «negativo anche sulle attività economiche, sui centri storici, sulla sicurezza e sulla voglia di stare insieme. Ma il comparto è resiliente e ha scoperto il delivery e l’asporto».
Secondo Calugi la pandemia «ci ha insegnato quanto sia fondamentale la ristorazione per tutta la catena agroalimentare, enologica e turistica del nostro paese, e quanto la ripartenza debba puntare sulla qualità, sull’innovazione e sull’attenzione al prodotto e al cliente. I turisti vengono da noi per vivere e mangiare all’italiana, e questa è una lezione che dobbiamo imparare». Sul Green pass ha detto «l’abbiamo sempre valutato positivamente e crediamo che i clienti sappiano scegliere. Non possiamo pensare di richiudere».
Presenti anche il sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il presidente Confcommercio Marche Giacomo Bramucci e il presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabbatini che ha delineato le strategie comuni per il rilancio del settore e per l’integrazione dello stesso all’interno di un progetto di sistema.
Il direttore generale Confcommercio Marche Massimiliano Polacco ha evidenziato che la Ristorazione «vuole uscire definitivamente dalla difficoltà di questo periodo e vuole farlo con nuove forme di contaminazione, di innovazione e soprattutto di sostenibilità sulle quali oggi abbiamo modo di ragionare. Vogliamo creare strategie di rilancio e di integrazione per dare alla Ristorazione il peso che merita all’interno dell’economia locale».
Il direttore di Tipicità, Angelo Serri, ha sottolineato l’importanza della Ristorazione e dell’ospitalità nell’ambito dell’accoglienza turistica, auspicando che il momento di riflessione nazionale possa rappresentare una tappa del processo di uscita dalla crisi scatenata dalla pandemia. «Da qui oggi inizia un nuovo capitolo per uno dei comparti più importanti dell’economia italiana».
La collocazione che merita la Ristorazione è stata al centro della riflessione del Presidente Nazionale Fipe-Confcommercio Lino Enrico Stoppani che nel suo intervento, in collegamento, ha toccato i temi caldi del settore senza mai dimenticare di guardare al futuro e di ribadire il mantra «dell’innovazione, delle competenze e della formazione: dobbiamo rendere più sostenibili i processi all’interno delle aziende del settore sia in un’ottica economica che ambientale».
Il direttore di Italia a Tavola, Alberto Lupini ha moderato una tavola rotonda a cui hanno partecipato anche il Patron del Ristorante Tre Stelle Michelin “Dal Pescatore”, Antonio Santini che in collegamento ha raccontato come, attraverso il processo di creazione, la tradizione possa diventare innovazione sia nel gusto che nelle procedure così da rendere un ristorante più efficiente e sostenibile, mentre il Presidente Fipe Confcommercio Marche Centrali Moreno Cedroni, chef stellato del Ristorante “La Madonnina del Pescatore”, ha fornito una indicazione su quello che sarà il ristorante del futuro: «Per guardare avanti e ragionare su un nuovo concetto imprenditoriale sostenibile – ha detto – dobbiamo sfruttare le sinergie che si possono creare anche in contesti come questi».
Nel corso del Forum il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori ha analizzato il caso della Gelateria Fassi, attiva dal 1880 a Roma. Una storia di successo e innovazione continua che ha contribuito a far accrescere sempre di più il marchio.