ANCONA – «Grazie ai nostri Angeli che ininterrottamente da più di un anno stanno lavorando tutti i giorni h 24 per curare i nostri cittadini». A rivolgere un pensiero ai lavoratori del comparto sanità è il direttore generale Asur Marche, Nadia Storti. «Anche oggi nella Festa dei Lavoratori continuano con dedizione e professionalità a spendersi per gli altri. Siamo loro riconoscenti anche per i sorrisi e le attenzioni che riescono a donare pur nella stanchezza – afferma – , rispettiamoli per quello che fanno e quello che donano».
«Scusiamoli se non possono soddisfare tutte le singole aspettative – prosegue – e sosteniamoli perché possano continuare anche quando la stanchezza sembra prendere il sopravvento. Ma soprattutto rispettiamoli nel porre attenzione ai nostri comportamenti perché non siano causa di diffusione del covid».
Nadia Storti invita la popolazione a rispettare le misure impartite per limitare la diffusione del virus: «Utilizziamo correttamente mascherine e distanziamento, tuteliamo la nostra salute e quella degli altri, non pensiamo di essere supereroi e di non poterci infettare. In questo modo veramente onoreremo tutti gli operatori della sanità che mettono tutta la passione e la competenza per curare i malati covid e non covid. Grazie».
Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli rivolge invece un pensiero all’economia e a chi ha subito le chiusure. In un post su Facebook scrive: «Vi auguro di trascorrere un buon primo maggio. In particolare il mio pensiero oggi va a chi, a causa delle restrizioni per contrastare la pandemia, ha visto ridotta la possibilità di lavorare».
Anche il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli, fa riferimento alla crisi economica e alle sfide future. Sulla sua pagina Facebook scrive questo pensiero: «Festa del lavoro, festa dei lavori. I lavori nel mare della tempesta economica mondiale e ora della pandemia. I lavori: il nostro cantiere navale, gli ospedali, le scuole, la barista, l’elettrauto, la cassiera, il libero professionista. Chi difende il lavoro, chi lo inventa, chi lo cerca disperatamente. Il 1 maggio questo tema centrale, di vita e di dignità della persona, deve essere trattato come la vera sfida, per tutti».