Ancona-Osimo

Processo di Corinaldo, il fratello di Benedetta Vitali: «Scandalizzato dalla linea difensiva»

Francesco Vitali commenta duramente la difesa degli imputati della banda dello spray accusata della tragedia avvenuta alla Lanterna Azzurra nella notte fra il 7 e l'8 dicembre 2018. Il giovane ha assistito all'udienza con il padre

Il tribunale di Ancona
Il tribunale di Ancona

ANCONA –  «Ne abbiamo sentite troppe». È il commento a caldo di Francesco Vitali, uno dei familiari delle vittime della strage di Corinaldo, fuori dall’Aula del Tribunale di Ancona dove si tiene l’arringa dei legali difensori della banda dello spray accusata della morte di 5 adolescenti e di una mamma 39enne nella notte fra il 7 e l’8 dicembre 2018 alla Lanterna Azzurra.

Ha assistito all’udienza il fratello di Benedetta Vitali, la 15enne che quella terribile notte ha perso la vita insieme ad Emma (14 anni), Asia (15 anni), Daniele (16 anni), Mattia (17 anni) ed Eleonora (39 anni) travolti dalla calca nel fuggi fuggi dalla discoteca di Corinaldo, dopo che all’interno del locale venne spruzzata la sostanza urticante nell’attesa dell’esibizione del trapper Sfera Ebbasta.

Il sopralluogo alla Lanterna Azzurra di Corinaldo
Il sopralluogo alla Lanterna Azzurra di Corinaldo (immagine di repertorio)

Vittime innocenti e inconsapevoli alla ricerca di salvezza dopo che si era scatenato il panico nel locale in seguito allo spruzzo dello spray al peperoncino che aveva provocato sintomi respiratori in alcune persone spingendole a cercare una via di fuga verso l’esterno del locale sovraffollato e con una uscita di sicurezza rimasta bloccata.

Francesco, che poco più che ventenne sta seguendo passo passo il processo, oggi era in compagnia del padre, ma è rimasto, come spiega lui stesso «scandalizzato» dalla linea difensiva degli imputati. «Stanno tentando di aggrapparsi al fatto che, il consumo di droga e i furti compiuti per acquistare lo stupefacente, possano giustificare in qualche modo il reato compiuto, ma questo è scandaloso – spiega –  , i fatti sono evidenti, c’è poco su cui aggrapparsi». Inoltre Francesco e suo padre sono rimasti contrariati anche dalle dichiarazioni, dei legali degli imputati i quali continuano a sostenere che i componenti del gruppetto della Bassa Modenese specializzato in furti con strappo «erano lì per caso quella sera e che non si erano organizzati, ma anzi che erano bande rivali, un chiaro tentativo di evitare l’accusa di associazione a delinquere».

Francesco e Benedetta Vitali

I legali della difesa, hanno infatti sostenuto che non si trattava di una unica banda, ma di 3 bande diverse, due delle quali non avrebbero alcun legame con lo spray urticante. L’obiettivo dei legali della difesa è quello di sgonfiare l’ipotesi dell’accusa, ovvero il vincolo associativo. Inoltre hanno puntato a smontare il nesso causalità, imputando l’accaduto a carenze strutturali e autorizzatorie del locale. La prossima udienza, il 23 luglio, concluderanno la loro arringa altri due legali della difesa. Ugo Di Puorto, ritenuto il boss del gruppo, Raffaele Mormone, Andrea Cavallari, Moez Akari, Souhaib Haddada e Badr Amouiyah sono accusati di omicidio preterintenzionale, associazione a delinquere finalizzata a furti e rapine, lesioni personali anche gravi e singoli episodi di furti e rapine commessi in diversi locali notturni. 

«Siamo fiduciosi sul fatto che – prosegue Francesco Vitali – il giudice e la magistratura, comprendano come sono andati davvero i fatti e che non diano credito a queste mosse che puntano solo ad una riduzione di pena».

Francesco però tiene anche a precisare che deve andare avanti anche l’altro filone di indagine, ovvero quello delle responsabilità legate al locale e ai permessi «che a nostro avviso è ancora un pò indietro». «Quella discoteca era una bomba inesplosa» conclude. La sentenza arriverà il 30 luglio. Per Ugo Di Puorto e Raffaele Mormone i Pm Paolo Gubinelli e Valentina Bavai hanno chiesto 18 anni di reclusione, per Andrea Cavallari 17 anni 3 mesi e 10 giorni, per Moez Akari 16 anni e 10 mesiper Souhaib Haddada 16 anni e 7 mesi e per Badr Amouiyah 16 anni e 1 mese.