ANCONA – Fino alle 19 di sabato la lettera non c’era. A rientrare a casa, a quell’ora, sono state la moglie e la figlia di Marco Bentivogli e la cassetta era vuota. L’ex sindacalista della Cils era tornato da un premio letterario a Vicenza, dieci minuti prima di loro. Chi ha lasciato il plico minatorio con i dieci proiettili inesplosi nella casa alle Grazie ha agito di notte.
Ne sono convinti gli investigatori già a caccia di telecamere in zona per vedere se ci sono stati movimenti sospetti. Intanto la Procura, con il pm Rosario Lioniello, ha disposto un accertamento per le impronte papillari, per rilevare eventuali impronte digitali lasciate dal responsabile delle minacce su busta e foglio. Il portone del palazzo dove abita Bentivogli non è stato trovato forzato.
All’ex leader dei metalmeccanici, ora coordinatore e cofondatore dell’associazione Base Italia, è stata rafforzata la scorta. La lettera con i proiettili era stata trovata dalla moglie, alle 6.40 di domenica, mentre usciva per portare fuori il cane, un cucciolo di pochi mesi. Sempre la moglie l’ha aperta svegliando poi allarmata il marito. Non c’erano timbri postali e nemmeno francobolli. Agghiacciante il messaggio a corredo dei proiettili: “Per te, tua moglie, tua figlia e i tuoi cani da guardia. Navigator Ilva”.