Ancona-Osimo

Imprese e proroga dello stato di emergenza, Marcolini: «Riportare le produzioni in Europa»

L'economista e presidente Istao, nel parlare dell'allungamento della cassa integrazione, traccia gli interventi necessari per approfittare del Green Deal e del Recovery Fund

Economia, soldi
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ANCONA – È via libera alla proroga dello stato di emergenza per il coronavirus fino al 15 ottobre. L’approvazione del Consiglio dei Ministri lo scorso 30 luglio, dopo che la Camera aveva varato il documento con 286 voti a favore, 221 contrari e 5 astenuti. L’attuale stato di emergenza era in scadenza al 31 luglio.

Un provvedimento che porta con sè anche la proroga dello smart working, della formazione a distanza, delle modalità di reclutamento di medici e infermieri, oltre che del potenziamento delle reti territoriali, della disciplina delle aree sanitarie temporanee, delle disposizioni straordinarie per la produzione di mascherine, così come la proroga delle misure di protezione dei lavoratori.

«Di positivo c’è allungamento della protezione della cassa integrazione, anche se legata agli andamenti del fatturato delle imprese – commenta l’economista e presidente Istao Pietro Marcolini -, una misura che andrà oltre il prolungamento dello stato di emergenza, consentendo il godimento di altre 15 settimane arrivando fino alla fine dell’anno».

Una misura positiva come spiega Marcolini, «che tiene aperto l’ombrello che difende l’occupazione, già drammaticamente scossa, mancano infatti all’appello sul piano nazionale 715 mila occupati». Una situazione critica anche nelle Marche, dove la previsione è quella che «una volta esaurito il periodo di cassa integrazione guadagni, nelle Marche fra il 25 e il 30% delle imprese prevedono in relazione alla riduzione del fatturato, anche una riduzione dell’occupazione fra il 5 e il 10%», sia nelle imprese medio-grandi che nelle piccole e medie imprese.

Pietro Marcolini
Pietro Marcolini

«La richiesta che noi abbiamo registrato – prosegue – è che in questo periodo, in cui viene garantita la copertura della cassa integrazione a difesa dell’occupazione, si debbano attivare quelle misure volte alla modernizzazione dell’apparato industriale nella doppia direzione, dell’innovazione e della sostenibilità ambientale, condizioni di affermazione per il futuro». Secondo Marcolini, in uno scenario di «grande preoccupazione» è necessario «riportare su base europea molte produzioni locali e i consumi ad esse legati, visti i conflitti Cina-Stati Uniti e il panorama pandemico mondiale».

Un contesto nel quale una struttura produttiva come quella marchigiana, può avvantaggiarsi di questa inversione di tendenza, ma «occorre ridurre il fenomeno dell’helicopter money» con il denaro distribuito direttamente ai consumatori, in direzione piuttosto della sostenibilità ambientale e dell’innovazione, perché, come evidenzia, «queste sono le condizioni che ci consentiranno anche di intercettare le enormi risorse provenienti dal Green Deal e dal Recovery Fund, consentendo alle imprese di restare sul terreno della competitività internazionale».