«Tutela del Made in Italy, con remunerazioni congrue all’eccellenza del prodotto». Sono alcune delle richieste avanzate dagli agricoltori marchigiani al governo. Nel primo pomeriggio di oggi (15 febbraio) a Roma la protesta dei trattori al Circo Massimo.
Dalle Marche «sono quasi 400» gli agricoltori che si sono recati nella capitale per far sentire la propria voce spiega Elisa Fulgenzi, l’imprenditrice agricola che tramite un passaparola su WhatsApp ha chiamato a raccolta i colleghi scontenti per la fase di complessità vissuta dalla categoria, a causa delle politiche comunitarie europee.
«Chiediamo controlli sulla quantità di sostanze fitosanitarie contenute nei prodotti provenienti dall’estero – spiega l’imprenditrice di Chiaravalle – . All’estero l’uso di fitofarmaci non è regolamentato come in Italia e si usano principi attivi non consentiti da anni nel nostro Paese perché potenzialmente nocivi alla salute».
Gli agricoltori si sentono penalizzati dagli accordi di libero scambio stretti dall’Unione Europea: «Sarebbe necessario regolamentare le concentrazioni massime (di fitofarmaci, ndr) – dice – e vietare l’ingresso a quei prodotti che contengono sostanze in disuso in Italia». Un tema, che secondo Fulgenzi, riguarda non solo il mondo dell’agricoltura per la «concorrenza sleale» che mina ulteriormente la sostenibilità economica di un settore che subisce gli effetti della PAC (politica agricola comunitaria) e quelli del cambiamento climatico, ma soprattutto «la salute dei consumatori».
Intanto questa mattina una delegazione di agricoltori ha consegnato una lettera aperta alla rappresentanza della Commissione Europea a Roma. Dopo il presidio di Cecchina 10 trattori si muoveranno verso il Circo Massimo per la manifestazione nazionale prevista per le 15.