ANCONA – Scoppia la polemica politica dopo l’annuncio dell’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini di voler puntare su tre protocolli terapeutici per il trattamento del covid-19: il plasma iperimmune, l’idrossiclorochina e l’ozono. L’assessore lo aveva annunciato lunedì (9 novembre) a margine della seduta del Consiglio regionale dedicata alla pandemia. Un annuncio che però ha suscitato la reazione del coordinatore regionale di Articolo Uno Massimo Montesi che l’ha definito «più che uno scivolone, un’uscita discutibile nel merito».
Il coordinatore di Articolo Uno parla di parole «incredibili e pericolose» che appaiono «come una vera dichiarazione programmatica», che più che uno scivolone è un’uscita discutibile nel merito, di cui l’Assessore non può ovviamente sapere nulla, e clamorosamente sbagliata nel metodo. Come può venire in mente ad un neo assessore alla sanità – si chiede – di esprimere orientamenti “suoi” su un tema così complesso e soprattutto clinico? Questo è davvero inspiegabile e pericoloso. Soprattutto perché ognuno degli approcci da lui enfatizzati è da tempo sotto osservazione e ritenuto non valido o non ancora non validato né da Aifa, né dall’Istituto Superiore di Sanità».
Insomma secondo Montesi se «la veste di assessore alla Sanità è già un ruolo abbastanza difficile», in una situazione «così drammatica lo è ancora di più. Meglio che non si avventuri in ambiti non propri, perché non può sostituirsi alla Comunità Scientifica: questo può portare solo ad una pericolosa confusione».
Poi aggiunge: «Meglio che dia dimostrazione, insieme alla sua maggioranza, di esserne all’altezza, cosa di cui viene da dubitare: facendo le cose che sono nelle competenze della Regione, potenziando la medicina del territorio, predisponendo nuovi posti letto e sopperendo alla mancanza di personale nel sistema sanitario regionale».