ANCONA – Gianluca Quacquarini ha lasciato il Movimento 5 Stelle e continuerà il suo impegno politico come consigliere comunale aderendo al gruppo misto. «Secondo me è stato superato ogni limite ed è giunta l’ora di dire basta», denuncia Quacquarini, intenzionato a lanciare un nuovo progetto per «creare una comunità di cittadine e cittadini che, riconoscendosi nei principi e nei valori della Costituzione della Repubblica italiana, dell’antifascismo e della laicità delle istituzioni, intenda elaborare e praticare progetti per la città di Ancona e per il Paese».
Il consigliere spiega che «si tratta di una decisione sofferta e ponderata dopo lunghe riflessioni. Premetto che non ho mai avuto, e non ho, alcun problema nei rapporti con il Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, di cui finora sono stato componente, né tantomeno con gli attivisti che ci seguono e ci supportano dal 2018, anzi con loro ho un ottimo rapporto e abbiamo fin qui lavorato molto bene per la nostra amata città. Sono iscritto ufficialmente al Movimento 5 Stelle dal 2016, provengo da altre esperienze e, prendendo in prestito le parole del Presidente della Camera On. Roberto Fico, non ho mai nascosto che sono un “uomo di sinistra”. Ma da quel 2016, anno della mia iscrizione, secondo me molte cose sono cambiate, sia a livello nazionale che regionale e comunale».
«L’unica cosa rimasta invariata da quattro anni a questa parte, a livello cittadino, – denuncia Quacquarini – è la contrapposizione tra vari gruppi che si sono continuati a fare la guerra, non capisco ancora per quale motivo, non avendo vissuto le vicende degli anni precedenti ma, di fatto, trovandomi in mezzo. Una parte di queste persone, che conosco superficialmente, hanno creato altro, un Movimento parallelo in contrapposizione a quello ufficiale, nel silenzio complice degli organi sovraordinati, mentre gli “avversari” politici per me sono e dovrebbero essere quelli fuori dal Movimento. Ora si parla di Stati generali, più volte rinviati negli ultimi due anni, e di riorganizzazione ma qui serve una organizzazione mai avuta, altro che ri-organizzazione. Si è sempre vissuti nell’anarchia più assoluta e con posizioni spesso frutto di chi si sveglia prima al mattino».
A livello nazionale, il consigliere spiega che «con i 5 stelle al Governo, sono state fatte tante conquiste come il reddito di cittadinanza, la riduzione dell’Irpef ai lavoratori dipendenti, la cancellazione della prescrizione dei reati; cose impensabili prima. Nella nostra regione nessuno le ha valorizzate, come se fossero “altro”. Mai una singola forza politica di governo, nella storia repubblicana, ha ottenuto tanti Parlamentari marchigiani come il Movimento: ben 13. Eppure, nonostante questi numeri, non c’è stato un benché minimo coordinamento tra Deputati e Senatori per delineare le priorità del territorio. Ognuno per sé e con scarsa attenzione ai problemi immani della regione: il lavoro, la ricostruzione delle aree terremotate, la sanità pubblica, le infrastrutture ove nulla è cambiato per le Marche senza che nessuno di loro si rendesse conto di ciò. E rifiutando ogni contributo periferico in modo del tutto autoreferenziale. In sostanza, pur ricoprendo incarichi di rilievo, siamo risultati “inesistenti”. Non si vuole capire che la nostra è una piccola regione e se non si lavora insieme, non si va da nessuna parte».
A livello regionale «è successo di tutto e il risultato ottenuto a fine settembre sta lì a testimoniare il disastro e la mancanza di presenza e impegno su certe tematiche. I protagonisti di questa disfatta (il candidato Presidente, il suo staff e alcuni parlamentari) si sono ora già autonominati responsabili dell’organizzazione futura del Movimento nelle Marche. Chi li ha scelti? Come? Autonominati senza aspettare gli Stati Generali e nel frattempo hanno deciso loro stessi per una sorta di Segreteria regionale, con sede in una zona interna del maceratese, come se il Movimento fosse “cosa propria”. Personaggi che, nel caso di Ancona si sono prodigati per disconoscere il gruppo consiliare, affidandosi ad altre persone di Ancona, di fatto sconfessandoci. Secondo me è stato superato ogni limite ed è giunta l’ora di dire basta. Mi spiace per i colleghi consiglieri del Movimento 5 Stelle e per gli attivisti che ci hanno supportato, ma questa situazione non fa più per me. Continuerò il mio impegno politico come consigliere comunale, come e più di come ho fatto finora, senza per ora aderire a nessun altro Movimento e/o partito politico».
Ora Quacquarini passerà al gruppo misto, ma è intenzionato a creare un nuovo progetto per la città. «Grazie al mio Blog – spiega – si è formato un bel gruppo di persone che provengono da tutti gli schieramenti. Con loro, se lo vorranno, e con chi ci starà, avrei intenzione nel prossimo futuro di lanciare un progetto per creare una comunità di cittadine e cittadini che, riconoscendosi nei principi e nei valori della Costituzione della Repubblica italiana, dell’antifascismo e della laicità delle istituzioni, intenda elaborare e praticare progetti per la città di Ancona e per il Paese. Finisce la mia esperienza con il Movimento, non certo il mio impegno verso la mia città sia in Consiglio comunale che fuori».