Ancona-Osimo

Quirinale, terzo giorno di votazione. Il centrosinistra “boccia” la rosa del centrodestra

Se i veri assi non sono ancora stati calati, il centrodestra ha annunciato una terna di tre papabili successori di Mattarella. Ma il centrosinistra la boccia. Il quadro è comunque in evoluzione

Sergio Mattarella, presidente della Repubblica, capo dello Stato, Quirinale, Colle
Sergio Mattarella

ANCONA – Terzo giorno di votazioni al Quirinale per l’elezione del capo dello Stato. Oggi – 26 gennaio – è l’ultimo giorno in cui il quorum richiesto è di due terzi, dalla quarta votazione infatti basterà la maggioranza. Ieri il centrodestra ha proposto una propria rosa di papabili successori di Sergio Mattarella, fra i quali spiccano i nomi di Letizia Moratti, Marcello Pera e Carlo Nordio. Il centrosinistra non fa nomi per ora e, Letta in testa, propone invece di sedersi attorno ad un tavolo per raggiungere la quadra su un nome che possa essere “digerito” un po’ da tutti.

La trattativa prosegue in un vortice di incontri fra partiti e il quadro è in continua evoluzione, ma quel che è certo è che il centrosinistra non ci pensa proprio a lasciare campo libero al centrodestra sulla designazione del nuovo presidente della Repubblica.

Antonio Mastrovincenzo

Il consigliere regionale del Pd Antonio Mastrovincenzo, parla di «tre nomi rispettabili, come sostenuto anche dal nostro segretario nazionale Letta, ma difficilmente il partito potrà votarli. Il presidente della Repubblica ideale dovrebbe essere incarnato da una figura che sia super partes e difensore dei principi costituzionali, che riesca a creare empatia fra i cittadini e quel rapporto di fiducia che è stato in grado di stringere Mattarella, un grande presidente».

Secondo il dem «è indispensabile che il nuovo presidente della Repubblica sia eletto dalla più ampia maggioranza parlamentare, perché divisioni, in questa fase così delicata, risulterebbero pericolosissime e potrebbero avere gravi ripercussioni sulla tenuta del governo».

Piergiorgio Carrescia insieme all’ex ministra Teresa Bellanova in occasione del confronto con il mondo della pesca ad Ancona

Piergiorgio Carrescia, componente dell’Assemblea nazionale di Italia Viva, definisce la terna di nomi come «una rosa senza chances. Sembra una rosa di candidati di bandiera. La soluzione a mio parere non è in quella terna». La soluzione invocata dai renziani è quella dell’attuale premier Mario Draghi, «un auspicio fondato sul buon senso – dice – perché supera il braccio di ferro fra centrodestra e centrosinistra».

Mauro Coltorti, presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato

«Ognuno può presentare una lunga lista di nomi “desiderata” – sostiene il senatore marchigiano del Movimento 5 Stelle, Mauro Coltorti (tra i grandi elettori) -, ma serve a poco perché oltre al criterio, per noi indispensabile, di avere un alto profilo, essere super partes, e rappresentare una garanzia per il bene comune di tutti e non di pochi, questa deve avere l’avallo delle altre forze politiche. Sarebbe uno schiaffo alla democrazia che una maggioranza risicata di parlamentari voti un nome in barba al resto del parlamento. È per questo che credo che i veri nomi usciranno nella riunione che si terrà oggi tra i capi delle principali forze politiche».

Massimo Montesi con il Ministro della Salute Roberto Speranza

Insomma il gioco è ancora a carte coperte, e i veri assi sono ancora nella manica. Ad invocare un confronto tra i due blocchi opposti, centrodestra e centrosinistra, è anche il coordinatore regionale di Articolo Uno Massimo Montesi: «Si lavori tutti attorno allo stesso tavolo – dichiara -. Per individuare una figura che possa rappresentare gli italiani, garante della costituzione e dei suoi valori, democratici, antifascisti, e della repubblica parlamentare. Con un occhio agli impegni che ha di fronte il governo e che non può mancare: affrontare la pandemia, affrontare i rischi della crisi economica e sociale. Nessuna guerra quindi».