ANCONA – Servizi pubblici a rischio collasso per le domande di pensionamento. A lanciare l’allarme è Cgil che in una nota stampa snocciola alcuni dati regionali: 4.125 le domande di pensionamento tra i dipendenti pubblici in 9 mesi, delle quali 1.525 con Quota 100. «Così si rischia il collasso di tanti servizi, nella sanità come negli enti pubblici», dichiara Matteo Pintucci, segretario generale Fp Cgil Marche.
Tra le domande pervenute, 475 sono di vecchiaia, 1.098 sono le domande di pensioni di anzianità e 1525 sono Quota 100.
«L’effetto di quota 100, non essendo stato controbilanciato da idonee misure d’inserimento di personale, esaspererà la già drammatica situazione degli organici di molte pubbliche amministrazioni nella regione», prosegue Pintucci che esprime la sua preoccupazione per le ricadute sulla sanità dove «si deve fare i conti con la carenza di medici».
Secondo il segretario generale infatti «si stimano uscite per pensionamento di 107 unità l’anno nel quinquennio 2016/2020 e 157 uscite l’anno per il successivo quinquennio, 2020/2025 con un grosso impatto sui servizi territoriali e sul sistema dell’emergenza urgenza». Ma la situazione secondo Pintucci non è migliore neanche sul fronte del personale sanitario addetto alla riabilitazione, su quello infermieristico, tecnico e di vigilanza-ispezione dove Quota 100 ha causato «oltre 600 cessazioni di cui oltre 400 del personale infermieristico».
«Situazione seria ma non grave a Torrette – interviene il direttore amministrativo degli Ospedali Riuniti di Ancona, Antonello Maraldo – , nonostante si registri sicuramente un incremento nei pensionamenti, riusciamo comunque a compensare attingendo dalle graduatorie regionali. Un po’ più critica la situazione nell’Area Medica, per le difficoltà nel reperire alcune figure professionali, come quelle degli anestesisti o dei pediatri che sono certamente carenti, mentre sul fronte del Pronto Soccorso la situazione è più tranquilla».
Secondo Maraldo infatti Quota 100 ha prodotto l’effetto più importante tra agosto e dicembre del 2019 con 47 cessazioni, delle quali solo 7 hanno riguardato medici. Significativo invece l’incremento sul fronte delle pensioni di vecchiaia e anticipate che nel 2019 hanno visto 36 domande e 24 per il 2020.
Il quadro più nero, però, secondo Pintucci, è quello della pubblica amministrazione, specie nelle «amministrazioni sottoposte a regime di limitazione delle assunzioni come il comparto delle funzioni centrali (Ministeri, Enti Pubblici non economici, Agenzie Fiscali)».
Il segretario generale della Fp Cgil ricorda la situazione della sopraintendenza delle Marche che ha una dotazione organica di 85 posti, anche se «si stima, a breve, una contrazione a poco più di 50 unità».
Il Mit, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha proclamato lo stato di agitazione dei suoi dipendenti per chiedere un piano di assunzioni dal momento che a rischio c’è il mantenimento dell’apertura dei 5 sportelli nelle Marche, specie nella provincia di Ascoli Piceno, dove è previsto «l’imminente pensionamento di 3 dei 4 tecnici addetti ai servizi all’utenza». Una situazione che potrebbe comportare il «rischio di non riuscire a garantire le revisioni dei veicoli in tempi standard: per i veicoli superiori a 3,5 tonnellate i tempi di definizione della revisione stanno slittando a 12 mesi».
Poi c’è la situazione sul fronte della Giustizia con il Tribunale di Ancona che potrebbe vedere il personale «ridotto per oltre il 40%». «Occorre un piano straordinario di investimento in riqualificazione del personale e di nuove assunzioni dando priorità alle funzioni fondamentali dello Stato e alla sanità pubblica».